Solend a rischio a causa di una whale: al voto una soluzione drastica, delirio sui social

Gli utenti di Solend, importante servizio di lending e borrowing che opera sulla rete Solana, hanno votato domenica per forzare l’acquisizione del conto più grande del protocollo. 

Si tratta di una “balena” la cui “posizione di margine estremamente ampia” stava, secondo i contributori di Solend, pericolosamente vicina a una catastrofica liquidazione a catena dei conti sul protocollo.

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La proposal per il voto di governance è senza precedenti sull’ecosistema Solana. Il primo evento così cruciale e controverso di votazione su Solend. La proposal mira a poter garantire a Solend Labs “poteri di emergenza” per liquidare i beni “vulnerabili” della whale, ammontanti a circa 20 milioni di dollari in SOL, tramite operazioni OTC anziché exchange decentralizzati (DEX).

I DEX sono appunto i luoghi ove di solito si verificano liquidazioni, se il prezzo di SOL scende troppo in basso, negli asset depositati su protocolli di finanza decentralizzata (DeFi)

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L’enorme rischio instabilità di Solend

Solend Labs ha affermato che le liquidazioni a catena della posizione della whale in questione “potrebbe causare il caos” nell’intero ecosistema dei mercati DeFi di Solana. Farlo tramite un servizio OTC eviterebbe probabilmente un tale risultato catastrofico per il sistema. Ma c’è anche da tener conto che usurperebbe e violerebbe interamente il protocollo codificato tramite smart contract che Solend segue programmaticamente per ogni altra liquidazione di un qualsiasi mutuatario “comune”.

I fautori e proponenti dell’intervento hanno affermato che la balena Solend non era un utente come tutti gli altri. Il conto aveva parcheggiato 5,7 milioni di SOL su Solend, ovvero oltre il 95% dei depositi di SOL nella pool. Per contro, aveva preso in prestito 108 milioni di dollari in stablecoin, molto più di chiunque altro.

Qualora si raggiungesse il prezzo di liquidazione di quella posizione, in questo momento fissato a $22,30 per SOL, sarebbe responsabile per circa 20 milioni di dollari di liquidazione. SOL è attualmente scambiato intorno ai 32 dollari, quindi il pericolo non sembra proprio dietro l’angolo.

La discussione circa la correttezza etica di un provvedimento simile

La soglia di liquidazione per questa enorme posizione sembra ancora abbastanza lontana dalle quotazioni attuali di mercato, il che potrebbe far storcere il naso a qualche “purista”, che può vedere in azioni del genere un vero attacco alla natura stessa della DeFi e delle regole scritte e non scritte della blockchain.

Viste però le esplosioni di volatilità improvvise delle ultime settimane, non è certo da escludere del tutto l’eventualità che le quotazioni di SOL arrivino molto vicine a quel livello critico. Pertanto, per certi versi, è comprensibile che si sia avanzata una proposal anche così drastica e dal forte impatto anche etico e filosofico di un’azione del genere.

“Nonostante i nostri sforzi, non siamo stati in grado di convincere la balena a ridurre il rischio, o addirittura a metterci in contatto con loro”, possiamo leggere nella proposal. “Con il modo in cui le cose stanno andando con la non reattività della balena, è necessario intraprendere un’azione chiara per mitigare il rischio”

Cosa si voterà in queste ore sulla governance di Solend

La proposta chiedeva ai titolari di token sì o no quanto segue:

  • Vota SI: emanare requisiti di margine speciali per le balene di grandi dimensioni che rappresentano oltre il 20% dei prestiti. Oltre concedere potere di azione, in emergenza, a Solend Labs di rilevare temporaneamente il conto della balena in modo che la liquidazione possa essere eseguita OTC.
  • Vota NO: non fare nulla.

I possessori di token di Solend governance che hanno partecipato hanno votato sì con il 97,5% dei voti. La proposta ha superato rapidamente il quorum dell’1%.

Nota importante: Un solo votante per il sì ha fatto la differenza per tutti: l’account in questione difatti è stato l’unico motivo per cui la proposta ha superato la soglia del quorum dell’1%.

**AGGIORNAMENTO 20 Giugno h 8:25**

Si torna a votare una seconda volta su Solend

Il protocollo DeFi Solend torna alle urne con un voto lampo sull’opportunità di invalidare il piano di “poteri di emergenza” di domenica per strappare il controllo del conto più grande della piattaforma: una balena da oltre 100 milioni di dollari sull’orlo di una liquidazione a catena potenzialmente catastrofica per l’intero ecossitema.

La nuova proposal attualmente al vaglio e che si sta votando proprio in queste ore è la seguente:

  • Votare SI su SLND2 significherebbe:
    1. Invalidare la prima votazione;
    2. Estendere i periodi di voto a un giorno;
    3. Iniziare a lavorare su una nuova, meno drastica soluzione priva di “poteri di emergenza” alla crisi dei wallet delle whale
  • Votare NO: si lascerà che le cose procedano come previsto in seguito al successo della proposta passata al voto nella giornata di ieri.

“Riconosciamo che un tempo di votazione di 1 giorno è ancora breve”, ha affermato un post sul blog del co-fondatore Rooter, “ma dobbiamo agire rapidamente per affrontare il rischio sistemico e il fatto che gli utenti normali non possono ritirare USDC. Chiediamo alla nostra comunità di essere attiva nella governance nei prossimi giorni. Il tempo di votazione sarà poi rivisto in una proposta futura.

La crisi delle liquidazioni

Il portafoglio anonimo al centro della vicenda aveva depositato il 95% dell’intero pool SOL di Solend e rappresentava l’88% dei prestiti USDC. Ma il più grande utente di Solend è andato pericolosamente vicino a un’enorme margine call. Se SOL raggiungesse i 22,30 dollari, il protocollo liquiderebbe automaticamente fino al 20% del collaterale della balena.

Gli sviluppatori del protocollo temevano che una liquidazione multimilionaria avrebbe inondato gli exchange decentralizzati di Solana con troppa pressione di vendita e avrebbe persino mandato in blocco la rete. Hanno quindi spinto attraverso un voto per requisire il portafoglio balena ed eseguire la sua liquidazione in modo più semplice tramite OTC.

Le rivolte sui social

I gruppi e le pagine social che trattano il tema sono esplose. Un avvocato ha definito “illegale” la vicenda. Una personalità di spicco ha deriso la bassissima affluenza alla votazione. Un servizio di prestito concorrente su Ethereum ha affermato che si trattava di “una messa sotto accusa dell’intera DeFi su Solana”.

“The crazy backlash” su Twitter e sulla stampa ha costretto Solend a tornare al tavolo delle decisioni strategiche, ha detto il fondatore pseudonimo Rooter a CoinDesk in un messaggio su Telegram. Il recupero del prezzo di SOL ha concesso un po’ di margine di manovra per la liquidazione, secondo quanto detto da Rooter, ma rimane la questione di come procedere per il portafoglio balena che non risponde.

“$ 120 milioni di USDC sono bloccati nel protocollo che gli utenti medi non possono prelevare”, ha detto Rooter, in quanto le sole esposizioni della balena hanno bloccato un valore di 108 milioni di dollari.

Nel momento in cui scriviamo ancora non è noto l’esito della seconda votazione in corso. Come nel caso del precedente, richiederà un quorum dell’1%, un livello difficile da raggiungere quando le balene simboliche come le VC esitano a prendere posizione in queste questioni. In effetti, la precedente proposal è passata solo perché un singolo account è intervenuto per portare l’affluenza alle urne oltre la soglia del quorum.

Vi terremo aggiornati su eventuali sviluppi nelle prossime ore.

 

**AGGIORNAMENTO 20 Giugno h 8:25**

Il secondo voto di governance in emergenza è stato approvato mentre Solend prevede di adottare misure meno drastiche sulla liquidazione di un grande mutuatario Solana. I punti salienti in questo momento:

  • La proposal SLND2, oltre a invalidare la proposta precedente, aumenta anche il tempo di voto per la governance a un giorno.
  • SLND2 ha ricevuto 1.480.264 voti “sì” e 3.535 voti “no” con una maggioranza del 99,8%. Un portafoglio ha speso $700.000 per potere di voto supplementare, costituendo alla fine il 90% dei votanti.
  • Il team di Solend ora “lavorerà su una nuova proposta che non prevede poteri di emergenza per prendere il controllo di un account”, secondo il comunicato della piattaforma rilasciato sul suo blog ufficiale.
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