Bill Gates si sbilancia su Bitcoin e criptovalute, incredibile cosa ha detto

Il co-fondatore di Microsoft Bill Gates afferma che le criptovalute sono una classe di asset basata al 100% sulla teoria di “un grande pazzo”.

Il miliardario ha anche preso in giro i Bored Ape NFT, affermando: “Ovviamente, le costose immagini digitali delle scimmie miglioreranno immensamente il mondo”.

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A differenza quindi di tanti volti noti della finanza e dell’impresa ad altissimi livelli, che hanno aspettato il recente crollo dei mercati per esporsi duramente contro Bitcoin e criptovalute, Bill Gates ha da sempre tenuto apertamente una posizione critica nei confronti di questa giovane tecnologia, che di recente ha creato veri e propri asset finanziari. Speculativi e non.

Le conclusioni di Bill Gates su Bitcoin, criptovalute e NFT

Il co-fondatore di Microsoft Bill Gates ha parlato di criptovaluta e token non fungibili (NFT) all’evento Techcrunch Sessions: Climate 2022 di quest’anno martedì.

Riferendosi agli NFT del Bored Ape Yacht Club, Gates ha detto sarcasticamente: “Ovviamente, le costose immagini digitali delle scimmie miglioreranno immensamente il mondo. È così incredibile.

Ha chiarito: “Sono abituato a classi di attività come una fattoria in cui producono prodotti o un’azienda in cui producono prodotti”, descrivendo le criptovalute come una classe di attività basata al 100% su una sorta di “Teoria del Grande Pazzo”, secondo la quale arriverà sempre qualcuno che pagherà più di me per comprare questi asset.

La “Teoria del grande pazzo” di Bill Gates

La teoria del grande sciocco suggerisce che ci sarà sempre un pazzo più grande sul mercato pronto a pagare un prezzo basato su una valutazione più alta per un investimento già sopravvalutato. Tuttavia, alla fine, quando non c’è più nessuno disposto a pagare un prezzo più alto, i prezzi delle attività possono diminuire drasticamente, lasciando gli investitori a detenere investimenti senza valore.

Gates ha poi anche sottolineato di non essere coinvolto in investimenti in nessuna delle risorsa digitali crittografiche. Le quali, a suo dire, avrebbero al loro interno ha una sorta di anonimato, per cui si evita la tassazione o qualsiasi tipo di regola del governo sulle tasse di rapimento o cose.

Ha pertanto tenuto a sottolineare in modo chiaro: “Non sono coinvolto in questo. Finanziaramente non sono esposto long o short in nessuna di queste cose”

Le fondazioni e la concorrenza con le criptovalute

Il miliardario di Microsoft ha anche affermato che gli sforzi di digital banking che sostiene attraverso le sue fondazioni filantropiche sono “centinaia di volte più efficienti” delle criptovalute.

Il co-fondatore di Microsoft è stato da sempre un critico di criptovaluta e bitcoin. A maggio, durante un Reddit AMA, ha dichiarato di non possedere alcuna criptovaluta.

“Mi piace investire in cose che hanno un output prezioso e producono valore”, ha spiegato Bill Gates. “Il valore delle criptovalute è -a suo dire – proprio ciò che un’altra persona decide che qualcun altro pagherà per questo, quindi non si aggiunge valore o qualcosa di costruttivo e utile alla società, come si fa nel caso di altri tipi di investimenti”.

Insomma, non si può certo dire che il miliardario patron di Microsoft abbia voluto usare mezze misure nel parlare del mondo di Bitcoin e criptovalute, ma per certi versi non ci si poteva aspettare diversamente. Se poi ci abbia visto lungo, come spesso accaduto nei decenni in cui ha prosperato e dominato il settore tech. Oppure si sia semplicemente fermato alla superficie di ciò che la tecnologia blockchain e la crittografia su cui si basa il mondo delle criptovalute, cioè la parte più speculativa e priva di utilità per la società, non è dato saperlo.

C’è in ogni caso da riconoscere quanto meno l’onestà intellettuale di esser rimasto fedele alle proprie posizioni, al netto delle evidenze e dei cambiamenti recenti nei mercati finanziari che hanno dato vita facile ai tanti che preferiscono sempre parlare a posteriori onde evitare errori di valutazione e figure non eccelse di fronte al pubblico.

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