Defi: grandi guadagni, ma attenzione a questo grande pericolo

Impermanent Loss: vediamo cos’è e perché bisogna stare attenti ad alcuni problemi nel profittevole mondo della DeFi.

La finanza decentralizzata (DeFi) ha introdotto nuovi modi di generare delle rendite passive sotto forma di liquidity mining e yield farming. La domanda è sempre valida: la DeFi fornisce rendimenti a lungo termine migliori rispetto alla tradizionale strategia di buy&hold? In questo secondo caso i tuoi fondi rimangono sì inattivi, ma si apprezzeranno con il tempo.

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Il settore DeFi ha provocato una rivoluzione nello spazio crittografico, con la cosiddetta “DeFi Summer” iniziata a metà del 2020, dall’incredibile corsa di Compound (COMP). Da allora la DeFi insegue rendimenti sempre più alti sotto forma di incentivi per lo staking e il mining di liquidità.

Mentre molti protocolli hanno realizzato ritorni sull’investimento di migliaia di punti percentuale, quelli che sono arrivati ​​​​in ritardo alla festa sono stati accolti con inevitabili hack e quant’altro.

La crisi nella DeFi

La DeFi è ancora in crisi nel 2022, nonostante l’incredibile bull run del 2021. Gli investitori esperti stanno depositando i propri asset in pool di liquidità su exchange per guadagnare rendimento. Tuttavia questi fornitori di liquidità si espongono costantemente al cosiddetto “Impermanent Loss”, probabilmente il più grande svantaggio della DeFi dopo hack e rug pull.

Questo articolo spiegherà come si verifica un Impermanent Loss, cosa significa veramente e cos’è necessario fare per evitare che ciò accada.

Ecco come funzionano le piattaforme DeFi

Prima di entrare nei dettagli dell’Impermanent Loss, è importante capire come funzionano insieme gli exchange, i pool di liquidità, i market maker automatizzati (AMM) e altri componenti importanti. A differenza di piattaforme come Binance, che sostengono il costo della fornitura di liquidità ai trader, gli exchange decentralizzati (DEX) si basano su fondi aggregati, detti pool di liquidità, per facilitare gli scambi.

I pool di liquidità sono disponibili sui DEX in coppie di asset di criptovaluta, ad esempio ETH-USDT, ETH-BUSD ed ETH-DAI. In modo semplice, se depositi $200 di ETH in un pool, dovrai anche depositare $200 della sua controparte (quindi USDT, BUSD o DAI nell’esempio di prima) per essere un fornitore di liquidità.

Market Maker automatizzati (AMM)

Gli scambi sui DEX sono facilitati da market maker automatizzati. Questi strumenti consentono il trading automatico di criptovalute senza autorizzazione, utilizzando pool di liquidità invece di una configurazione tradizionale come può essere l’order book.

Puoi pensarli come un motore di trading per i DEX. Gli utenti forniscono liquidità ai pool, intanto i prezzi delle criptovalute vengono fissati da una formula matematica, che può variare a seconda dell’AMM.

Liquidity Mining

Il concetto di mining di liquidità esiste perché gli AMM devono incentivare gli utenti a depositare liquidità nei pool, in modo che altri possano fare trading. Pertanto gli utenti che depositano asset in un pool di liquidità vengono ricompensati proporzionalmente al valore dei loro depositi.

Le ricompense possono includere anche token del fornitore di liquidità (token LP), che possono essere riutilizzati per ulteriori premi e come prova che un utente ha effettivamente fornito liquidità a un pool.

Il mining di liquidità è normalmente una situazione vantaggiosa per tutti i partecipanti alla DeFi, dal momento che i trader possono godere di liquidità sufficiente, mentre i fornitori di liquidità guadagnano dai loro depositi. Ma come spesso succede non è un’attività priva di rischi. Uno dei maggiori pericoli del mining di liquidità sono gli exploit DeFi, che possono prosciugare interamente i tuoi fondi.

Impermanent Loss: ecco che cos’è

La perdita temporanea si verifica quando il valore totale di tutte le partecipazioni in criptovaluta depositate in un pool differisce dal valore totale al primo deposito.

Ecco un esempio. Supponiamo che depositi un importo uguale di ETH e USDT in un pool di liquidità ETH-USDT. Il valore della coppia deve essere bilanciato come richiesto dal sistema, poiché ciò garantisce prezzi accurati. Ricorda, la DeFi non si basa su mercati esterni che stabiliscono il prezzo per la valutazione dei token. Ora, diciamo che il prezzo di ETH sale su altri exchange.

Un particolare tipo di trader, che chiameremo “arbitraggio“, vedrà questa come un’opportunità per un profitto rapido. Diversi arbitri acquisteranno quindi ETH a buon mercato dal DEX e lo venderanno su altre piattaforme a un prezzo più alto. Più ETH viene acquistata dal pool di liquidità ETH-USDT, più alto diventa il suo prezzo. Ma il processo di acquisto di ETH a buon mercato dal pool, fornisce più USDT e quindi il prezzo si equilibra.

In questo scenario, i profitti che gli arbitraggi realizzano, vengono fatti a spese dei fornitori di liquidità, che ora possiedono meno ETH rispetto al loro deposito iniziale.

Impermanent Loss: è davvero una perdita?

Non c’è una risposta definitiva: dipende da come la guardi. Tecnicamente, anche se subisci una perdita temporanea, potresti comunque essere in positivo tramite i profitti provenienti dai premi LP e dalle commissioni di transazione. La “perdita” a cui si fa riferimento è in realtà un potenziale guadagno perso rispetto al caso in cui avresti semplicemente HODLato la tua criptovaluta.

Ad esempio, supponiamo che Bob abbia depositato 1 ETH e 5.000 unità di un ipotetico token chiamato EBOB (supponendo 1 ETH = 5000 EBOB al momento del deposito). Supponiamo inoltre che il pool abbia un totale di 10 ETH e 50.000 EBOB, con Bob che possiede una quota del 10% del pool del valore di $10.000. Cosa succede se il prezzo di ETH raddoppiasse a 10.000 EBOB in un mese?

Gli arbitri faranno le proprie cose e Bob finirà con gli stessi $10.000 che ha inizialmente depositato nel pool, solo che sono 0,5 ETH e 5.000 EBOB a causa della variazione del prezzo di ETH.

Se Bob avesse ritirato i suoi fondi, avrebbe guadagnato grazie ai premi di liquidità. Ma cosa accadrebbe se si limitasse a mantenere il suo 1 ETH e 5.000 EBOB invece di fare liquidity mining? Ora avrebbe $15.000, un profitto del 50% in un mese: molto improbabile che accada con i premi del mining di liquidità. La considereresti una perdita? La risposta sarebbe soggettiva e dipende dalla tolleranza al rischio di una persona.

Come ridurre o eliminare l’Impermanent Loss

Guadagnare ricompense passive dalle commissioni di trading può sembrare un modo infallibile per far lavorare i tuoi soldi per te. Ma l’Impermanent Loss è una possibilità da considerare. Di seguito sono elencati alcuni modi per limitare o in certi casi evitare la perdita temporanea.

Muoversi con cautela

Se non hai idea di come funzioni il mercato o di come una perdita temporanea possa influenzarti emotivamente, inizia con piccoli importi. È estremamente importante impegnarsi nel mining di liquidità con la stessa cautela di qualsiasi altra strategia di trading di criptovaluta.

Tutto si riduce all’esecuzione della due diligence, ovvero del tuo studio personale dei progetti in cui metti i tuoi soldi. Si noti che la perdita temporanea è meno frequente in un mercato che si muove lateralmente.

È preferibile scegliere i pool di Stablecoin

Se la tua tolleranza al rischio non è alta puoi optare per coppie di stablecoin come DAI-USDT TUSD-DAI e UST-USDC ed evitare del tutto perdite temporanee. Queste monete sono ancorate al dollaro USA, quindi non oscillano come le altre criptovalute.

Meno rischio equivale a meno ricompense, quindi probabilmente in questo modo non guadagnerai importi folli rispetto agli altri pool ad alto rischio.

Considera i pool di asset cosiddetti one-sided

Come accennato nell’esempio precedente, il ribilanciamento della liquidità contribuisce all’impermanent loss.

Quando selezioni un pool per il mining di liquidità, considera i pool di asset “unilaterali”, ovvero quelli che richiedono un solo token. Un esempio di questo è il pool “Bread” in BakerySwap. Anche in questo caso, dal momento che ci sono pochi rischi, le ricompense non sono così alte.

Optare per pool di liquidità con rapporti diversi dal classico 50/50

Piattaforme come Bancor e Balancer offrono pool flessibili che non richiedono un rapporto di token 50/50 per realizzare il prezzo finale di un asset supportato. Alcuni di essi offrono rapporti come 80/20, 60/40 o altre variazioni.

Ad esempio, un pool 80/20 LINK/ETH avrebbe delle garanzie per i fornitori di liquidità contro un rapido aumento di LINK, dato che sono per lo più esposti a LINK (80% del pool). Tuttavia, se ETH aumenta vertiginosamente contro LINK, la perdita temporanea sarà maggiore.

Questo è improbabile che accada per periodi lunghi, dal momento che la capitalizzazione di mercato di ETH è già di molto superiore a LINK. I rapporti diversi da 50/50 possano attenuare gli effetti di una perdita temporanea, ma possono altrettanto anche ritorcersi contro di noi e causare gravi perdite.

Liquidity Mining: vale la pena nonostante l’Impermanent Loss?

Il mercato delle criptovalute è diverso dai mercati tradizionali: la sua folle volatilità contribuisce al rischio di perdite temporanee.

Tuttavia ciò non significa che il liquidity mining non sia potenzialmente redditizio: molti investitori guadagnano molto bene in questo modo. Devi solo continuare a studiare, fare le ricerche giuste e pianificare bene come con qualsiasi investimento.

Pianifica sempre le decisioni finanziarie in base alla tua propensione al rischio. Sebbene vi sia un certo disaccordo sull’impernanent loss, è un fenomeno da considerare quando consideriamo l’investimento nella DeFi.

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