Attenzione alle app di incontri che rubano i tuoi bitcoin. Questa è su tutti i telefoni!

Ad oggi le segnalazioni di truffe su internet, spesso con pagamenti in bitcoin e altre criptovalute, sono in preoccupante aumento su social network e app di incontri.

truffa cripto

Ormai è pressochè normale utilizzare lo smartphone e il pc per custodire e gestire i nostri conti bancari, wallet bitcoin e di altre criptovalute, carte di credito con Apple Pay e Google Pay. È altresì normale utilizzare poi gli stessi dispositivi per app di messaggistica come Whatsapp, Telegram e Messenger, così come i diversi social network tra cui Facebook, Twitter, Instagram, TikTok e così via.

Su molti smartphone non mancano poi alcune app di incontri, note o meno conosciute alla massa e spesso visitiamo magari anche siti di streaming o simili, non controllati e pieni zeppi di malware e programmi che possono spiarci. Ciò che però spesso sottovalutiamo, è che di fatto stiamo tenendo i nostri dati più importanti e sensibili a “stretto contatto” con la porta sul mondo, facilmente forzabile da qualche scaltro malintenzionato. Il rischio non è assolutamente da trascurare, specialmente alla luce del dilagare delle organizzazioni criminali che sfruttano proprio queste cattive abitudini per sottrarci i nostri preziosi bitcoin e le nostre amate criptovalute. Quando non direttamente denaro sonante.

Le truffe sulle app di incontri

Nelle ultime ore, per prenderli ad esempio, sono stati segnalati due eventi spiacevoli dal Sunshine Coast RCMP. Una persona è stata spinta a condividere immagini intime con qualcuno che aveva incontrato su un’app di social media di primo piano, nel primo caso che andiamo a prendere in esame.

Dopo aver ricevuto le immagini, il sospettato ha informato la vittima che, a meno che non avesse pagato dei soldi, le foto sarebbero state inviate a tutti gli amici e la famiglia. La vittima ha dato al sospettato una grossa somma di denaro e ha anche acquistato una carta regalo e gli ha dato il numero di attivazione. La truffa è abbastanza banale e ormai molto conosciuta, ma nonostante ciò le vittime di questa spregevole forma di ricatto, continuano ad aumentare.

È abbastanza scontato che una volta pagato il richiesto, il truffatore continuerà a chiedere altri soldi ad oltranza. Oltre al fatto che pagare quanto richiesto non fornisce alcuna tutela da un’eventuale attuazione della minaccia paventata.

Dovessimo finire per qualsiasi motivo in tale forma di truffa, la cosa migliore da fare è quindi denunciare il tutto agli organi competenti, che in rari casi riescono anche a risalire all’identità del truffatore, e assolutamente non inviare mai soldi o criptovalute.

Difficilmente del resto, chi sta dall’altra parte, darà seguito alla minaccia. Non avendoci nulla da guadagnare, ma solo da perderci esponendosi e aumentando le probabilità di essere scoperto, è facile lasci perdere per passare al prossimo malcapitato.

Hot Wallet vs Cold Wallet: quali sono le differenze?

La truffa sui social network

Nel secondo caso segnalato invece, un uomo ha posto una domanda sui suoi portafogli di criptovaluta su una popolare app di chat e messaggistica. Naturalmente lo sventurato è stato sommerso di commenti e ha ricevuto una telefonata da qualcuno che ha affermato di poterlo aiutare con il suo problema inviandogli un link.

Quando la vittima ha fatto clic sul collegamento, ha poi inconsapevolmente consentito al sospetto di accedere alle sue domande e risposte di sicurezza, con il risultato che il suo wallet è stato svuotato di un’enorme quantità di bitcoin e criptovalute al suo interno.

Inutile dire quanto i tentativi di recuperare il maltolto siano poi stati vani. Per difendersi da tali pericoli, dobbiamo ricordarci sempre le accortezze di base:

  • Mai fornire a nessuno e per nessun motivo il nostro seed o la chiave privata. Sono l’unica cosa che permette di spostare ciò che c’è all’interno del wallet e, una volta compromessa una delle due cose, non resta che spostare tutto in un altro luogo sicuro, prima che lo faccia qualcun altro
  • Non rispondere a chi ci scrive in privato per primo sui social. Telegram sopratutto. Nei gruppi su quell’app di messaggistica, gran parte degli utenti sono bot o truffatori. Lì che non aspettano altro che passi per caso qualche pollo da spennare
  • Mai cliccare su link e sopratutto non collegare mai il proprio wallet a portali non sicuri. sicuri significa che li conosciamo e che ci accediamo direttamente inserendo l’indirizzo nel browser e non dal link di qualcuno o ciò che esce dalle ricerche su google. Ove spesso dei siti clone pagano per uscire tra i primi risultati
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