Terremoto nel mondo cripto: tutto sale, ma questa vicenda spaventa gli investitori

I pubblici ministeri indagano su Digital Currency Group: il rapporto di Bloomberg fa chiarezza sulla delicatissima questione Genesis.

Il Digital Currency Group è sotto esame da parte dei pubblici ministeri federali negli Stati Uniti, secondo un rapporto di Bloomberg.

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Tutto questo arriva mentre Genesis combatte per evitare il fallimento dopo aver subito una serie di colpi devastanti durante il mercato ribassista.

L’intricata situazione Digital Currency Group e Genesis: cosa succede

Fonti anonime hanno detto al notiziario che gli investigatori stanno esaminando i trasferimenti tra DCG e Genesis, il suo braccio di prestito di criptovalute.

Secondo quanto riferito, sarà necessario presentare documenti e interviste particolari. Inoltre si dice che anche la Securities and Exchange Commission abbia avviato un’indagine.

Tuttavia, il rapporto Bloomberg ha sottolineato che Genesis, DCG e il suo CEO, Barry Silbert, non sono stati accusati di illeciti. In un comunicato della società si legge:

DCG ha una forte cultura dell’integrità e ha sempre svolto la propria attività in modo lecito. Non abbiamo alcuna conoscenza o ragione per credere che ci sia un’indagine del distretto orientale di New York su DCG“.

Nel frattempo, Genesis ha aggiunto che “mantiene un dialogo regolare e collabora con le autorità di regolamentazione e le autorità competenti quando riceve richieste“.

Tutto questo arriva mentre Genesis combatte per evitare il fallimento dopo aver subito una serie di colpi devastanti durante il mercato ribassista.

Ha subito perdite per 1,2 miliardi di dollari dopo il fallimento dell’hedge fund di criptovalute Three Arrows Capital. Genesis ora deve centinaia di milioni di dollari ad altre aziende nel settore.

Genesis ha avuto un ruolo chiave nel programma Earn offerto dall’exchange di criptovalute Gemini, che offriva tassi di interesse fino all’8%. Ma da quando ha interrotto i prelievi sono a novembre, 340.000 clienti non hanno avuto accesso a 900 milioni di dollari.

Ora è scoppiata una guerra di parole, con il co-fondatore di Gemini Cameron Winklevoss che accusa Barry Silbert di impegnarsi in “tattiche di stallo in malafede” mentre si cerca una soluzione.

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