Il crollo di FTX porterà all’inevitabile regolamentazione: ma vinceranno le cripto o le CBDC?

La situazione della Sterlina Digitale fa preoccupare gli investitori di tutto il mondo per un motivo: cosa succederà alle criptovalute.

Parlando a una conferenza sulla finanza decentralizzata e le valute digitali il 21 novembre, il vice governatore della Banca d’Inghilterra Sir Jon Cunliffe ha sottolineato che le persone erano coscienti dei rischi di FTX.

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Sir Jon ha affermato invece che tutti “i criptoasset sono altamente volatili, dato che non hanno valore intrinseco“. Una buona parte dell’industria delle criptovalute non è d’accordo con questo concetto. Possiamo infatti citare le blockchain di contratti intelligenti come Ethereum.

Il problema che ha incontrato FTX è stato che i suoi token FTT, che offrivano principalmente sconti di trading sulla piattaforma, non erano solo altamente volatili ma anche altamente illiquidi. Questo ha causato una vera e propria bank run. I trader temevano che l’exchange non sarebbe stato in grado di far fronte ai prelievi. La profezia si è rivelata autoavverante, e pochi giorni dopo FTX era in bancarotta.

Sir Jon anche preso di mira l’argomento secondo cui la finanza decentralizzata – o DeFi – può risolvere i problemi degli exchange di criptovalute non regolamentati. Inoltre i prestatori e altre parti del sistema possono essere gestiti efficacemente senza controllo centralizzato. E ancora, non è stato dimostrato che tutto questo funzioni – o che le piattaforme sono veramente decentralizzate.

Sterlina digitale: ultimi aggiornamenti

Sir Jon si è detto sorpreso dal fatto che le persone abbiano iniziato a sostenere che FTX fosse un motivo per muoversi più velocemente sulla proposta di valuta digitale della banca centrale.

Il vice governatore ha detto che all’inizio non vedeva la correlazione tra le due cose, ma dopo un’ulteriore riflessione ha detto:

Per alcuni forse la lezione è che la tokenizzazione e la digitalizzazione della finanza non dovrebbero avvenire in uno spazio non regolamentato. Inoltre, devono essere sostenute da una risorsa di regolamento digitale solida e affidabile. Per altri, il messaggio è forse che il mondo delle criptovalute e il suo le tecnologie sono molto lontane dall’influenzare, per non parlare del cambiare, il modo in cui i servizi finanziari, inclusi i pagamenti, vengono forniti su larga scala nel mondo reale“.

Il rapporto della BoE sulla sterlina digitale uscirà entro la fine dell’anno. La posizione della banca considera essenzialmente due aspetti.

In primo luogo, potrebbe essere necessaria una sterlina digitale per garantire che tutte le forme di denaro bancario digitale possa essere riscattato in contanti. Questo ragionamento considera le nuove forme di denaro tokenizzate che stanno emergendo. Inoltre bisogna prendere atto della crescente tendenza ad abbandonare il denaro “analogico” che non può essere utilizzato in un’economia sempre più digitale.

Il secondo argomento è garantire che ci sia concorrenza e innovazione attorno alle nuove funzioni rese possibili dal denaro tokenizzato. I contratti intelligenti sono un esempio calzante. L’obiettivo è impedire il dominio del denaro digitale da parte di alcune grandi aziende tecnologiche.

Il che, anche se non lo ha detto, è un problema che il governo cinese vede chiaramente risolto con il suo yuan digitale, o e-CNY, per quanto riguarda AliPay e WeChat Pay, che insieme coprono oltre il 90% dei pagamenti digitali.

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