Tra la crescente portata delle criptovalute e delle applicazioni monetarie basate su blockchain, i banchieri centrali sono sempre più preoccupati del potere che questi asset liberi possono strappargli di mano.
Nonostante l’elevata volatilità e il rischio associati alle risorse digitali, gli investitori istituzionali tradizionali continuano ad adottare questi particolari asset in gran quantità.
Inoltre, c’è sempre più fermento nei mercati finanziari legati a bitcoin e alle criptovalute da parte di piccoli investitori e trader al dettaglio. In questo contesto, si rileva un rinnovato senso di urgenza nel rispondere alla domanda della nuova asset class.
È il momento giusto per rispondere alla domanda circa le criptovalute, ha affermato martedì Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (BCE). Ha discusso dell’importanza di supportare le Central Bank Digital Currencies (CBDC), ossia le valute digitali della banca centrale, mentre parlava dell’ecosistema delle criptovalute in una discussione ospitata dalla Banque de France.
Se le valute digitali della banca centrale (CBDC) non vengono adottate, i banchieri centrali perderanno un’occasione, ha continuato la referente della BCE.
Avviso di Christine Lagarde sul Crypto Free Banking
Il capo della BCE, Christine Lagarde, ha affermato che in relazione ai banchieri e al denaro privato, i banchieri centrali hanno agito come un’ancora di monitoraggio. Ha detto, in riferimento alle criptovalute, “Come banchieri centrali, rischiamo di perdere il ruolo di anchor che abbiamo svolto per molti decenni”. Secondo Christine Lagarde, le CBDC richiedono una partecipazione attiva alla sperimentazione e all’innovazione.
Come risultato dell’adozione delle criptovalute, Lagarde ha dichiarato che c’era la possibilità per un altro periodo di “free banking”. Ha fatto riferimento all’ultimo periodo di free banking del XIX secolo.
“Ci sono casi storici in cui l’ancora monetaria fornita dalla banca centrale non esisteva. E ciò ha portato a una crisi dopo l’altra. Ciò è indubbiamente vero durante l’era del “free banking” nel 19° secolo.”
Le CBDC sono considerate criptovalute
Le CBDC sono valute digitali che vengono conservate e gestite da una blockchain (centralizzata in questo caso, ossia sotto il solo controllo della banca centrale che le emette), non si possono considerare criptovalute come quelle classiche al pari ad esempio di Bitcoin, Ethereum o Monero. Sebbene l’idea alla base delle Central Bank Digital Currencies prenda ampia ispirazione dalle criptovalute e dalla tecnologia blockchain, le CBDC non sono assolutamente da considerare criptovalute per via della loro natura centralizzata.
Le CBDC sono controllate da una banca centrale, mentre le criptovalute sono quasi sempre decentralizzate. Questo di per sè comporta che non possono essere regolate da una qualche autorità centrale. Le CBDC nascono per controllare ed esercitare potere, le criptovalute e Bitcoin nascono invece per proteggersi dal controllo e dai poteri centrali.
Se riusciamo a capire a fondo la natura delle criptovalute e lo scopo per cui queste sono nate, viene immediato comprendere per quale motivo le banche centrali e le istituzioni stanno facendo di tutto per frenarne la diffusione e sostituire lo strumento con un surrogato. Le CBDC potrebbero rappresentare questo surrogato. Comode in quanto digitali. Non certo però sicure e protette dai rischi di un potere centrale maligno, in quanto non decentralizzate.