John McAfee è vivo e si nasconde in Texas, afferma l’ex fidanzata. Scopriamo tutti i dettagli di una vicenda a dir poco controversa.
John McAfee non è morto: è vivo e si nasconde in Texas, secondo la sua ex ragazza. Leggi di più su questa storia incredibile.
Il corpo dell’imprenditore di software è stato trovato in una cella di prigione spagnola nel giugno 2021. Poche ore prima un tribunale ne aveva autorizzato l’estradizione negli Stati Uniti, con l’accusa di evasione fiscale.
Sua moglie Janice McAfee rifiuta le affermazioni definendole “sciocche“, aggiungendo: “Oh, come vorrei che fosse vero. Se John fosse vivo sono abbastanza sicuro che non si nasconderebbe in Texas“. Cerchiamo di fare chiarezza.
John McAfee è vivo e si nasconde in Texas? Ecco la verità
In un nuovo documentario Netflix, Samantha Herrera ha suggerito che in realtà l’uomo non è morto. Quando le è stato chiesto quando ha parlato l’ultima volta con McAfee, ha risposto:
“Non so se dovrei dirlo, ma… due settimane fa, dopo la sua morte, ho ricevuto una chiamata dal Texas.”
Herrera afferma che McAfee ha detto:
“Ehi, sono io, John, ho pagato le persone per fingere che io sia morto, ma non sono morto.”
Ha detto di essere l’unica persona al mondo a sapere che l’uomo è ancora vivo. Ha continuato suggerendo che McAfee le avesse chiesto di scappare con lui.
La donna ha fatto la confessione shock in Running With The Devil: The Wild World of John McAfee, un film che documenta i suoi anni di fuga e le sue scappatelle alimentate da alcol e droghe.
Sua moglie Janice McAfee – che sostiene che la sua morte non sia stata un suicidio – ha rifiutato la storia di Herrera, twittando:
“Oh, come vorrei che fosse vero. Se John fosse vivo sono abbastanza sicuro che non si nasconderebbe in Texas.”
In seguito la moglie ha affermato che il Texas è “fantastico“, aggiungendo:
“John era detenuto in una prigione spagnola a causa delle accuse inventate contro di lui dall’IRS, quindi dubito che sceglierebbe di nascondersi in America. Sarebbe sciocco“.
Il documentario segue un vice cameraman e giornalista che ha il compito di seguire McAfee mentre era nascosto, accusato di aver ucciso il suo vicino Gregory Faull.
Ad un certo punto, Janice McAfee afferma di aver subito pressioni dal cartello della droga di Sinaloa, per avvelenare suo marito mentre gli preparava la cena.
Running With The Devil include anche un’abbondante quantità di filmati del suo periodo in esilio, prima della sua presunta morte nel giugno 2021.
Un caso ancora irrisolto
A giugno, Janice McAfee ha celebrato il primo anniversario della morte di suo marito rinnovando le chiamate per consentire alla sua famiglia di rivedere i risultati dell’autopsia. Il documento esplicita che l’uomo si è suicidato.
Un giudice ha rifiutato l’ipotesi e ha affermato che il corpo di McAfee non può essere restituito ai suoi cari fino a quando la questione non sarà risolta. Questo significa che giace in un obitorio spagnolo da oltre un anno.
Una petizione che chiede l’esecuzione di un’autopsia indipendente ha affermato:
“I piani funebri di John McAfee hanno dovuto essere rimandati di quasi un anno intero a causa del comportamento e dell’atteggiamento dei funzionari spagnoli. È imperativo che la questione venga portata all’attenzione internazionale“.
Aveva 75 anni al momento della sua morte – e la filosofia libertaria di McAfee lo ha portato ad essere un forte sostenitore della criptovaluta – dichiarando notoriamente che avrebbe “mangiato la c***a se Bitcoin non fosse riuscito a raggiungere $1 milione entro il 2020“.
Al momento della sua morte, stava affrontando cinque conteggi di evasione dell’imposta sul reddito tra le accuse di non aver pagato le tasse sui milioni di dollari guadagnati tra il 2014 e il 2018.
Nell’ottobre 2020, il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti ha affermato che gran parte di queste entrate proveniva da:
- promozione di criptovalute;
- lavoro di consulenza;
- impegni in conferenze varie;
- vendita dei diritti sulla sua storia di vita per un documentario.