Ottobre 2023 mese cruciale per la regolamentazione delle cripto. Partita a scacchi tra Musk e Twitter

Ottobre 2023 sarà un mese cruciale: svelate le nuove proposte per la regolamentazione globale delle criptovalute. Occhio a Twitter.

Potrebbe essere all’orizzonte una regolamentazione internazionale più rigida per quanto riguarda il mercato delle criptovalute.

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Un certo numero di autorità di regolamentazione in tutto il mondo ha chiesto un approccio congiunto. Vediamo bene quali potrebbero essere le conseguenze.

Proposte per la regolamentazione delle criptovalute: passi in avanti

Il Financial Stability Board afferma che a ottobre formulerà raccomandazioni per una repressione delle criptovalute ai ministri delle finanze del G20 e ai governatori delle banche centrali.

Il suo obiettivo dichiarato è promuovere la coerenza a livello internazionale ed evitare “l’arbitraggio normativo“. Questo potrebbe consentire alle aziende o ai malintenzionati di trarre vantaggio da regole esotiche in alcune parti del mondo.

Un certo numero di autorità di regolamentazione in tutto il mondo ha pertanto chiesto un approccio sinergico. Il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti ha recentemente fatto un appello al presidente Joe Biden.

In una dichiarazione di lunedì, l’FSB ha avvertito:

Le criptovalute, comprese le cosiddette stablecoin, sono in rapida evoluzione. Le recenti turbolenze nei mercati delle criptovalute ne evidenziano la volatilità intrinseca, le vulnerabilità strutturali e il problema della loro crescente interconnessione con il sistema finanziario tradizionale“.

I dirigenti hanno aggiunto che il crollo di un importante attore potrebbe comportare “grandi perdite” per gli investitori. Inoltre potrebbe minare la fiducia nel mercato e causare un effetto contagio che si diffonde ad altre parti dell’ecosistema. E – nei futuri mercati rialzisti – si teme che ciò possa colpire anche la finanza tradizionale.

Un quadro normativo efficace deve garantire che le attività di criptoasset che pongono rischi simili alle attività finanziarie tradizionali siano soggette agli stessi risultati normativi. Bisogna tener conto delle nuove caratteristiche delle criptovalute e sfruttare i potenziali vantaggi della tecnologia dietro di esse“.

Proposte di regolamentazione: Stessa Attività = Stesso Rischio

L’FSB chiede che le proposte per le criptovalute – che svolgono un ruolo simile agli strumenti convenzionali nel mondo reale – rientrino nel principio “stessa attività, stesso rischio, stessa regolamentazione”:

Le criptovalute sono utilizzate prevalentemente a fini speculativi. Molte attualmente rimangono per lo più al di fuori dell’ambito o non rispettano le garanzie finanziarie, di cui i partecipanti a queste attività dovrebbero essere pienamente consapevoli“.

Anche le aziende che operano in questo settore sono invitate a garantire il pieno rispetto degli obblighi legali nelle giurisdizioni in cui hanno sede.

L’FSB ha indicato “le recenti turbolenze nei mercati delle criptovalute” come prova del motivo per cui è necessario un approccio di questo tipo. Sembra che l’organizzazione stia puntando particolarmente sulle stablecoin.

Riconoscendo che vengono sempre più utilizzata, nella dichiarazione ha aggiunto:

Le stablecoin dovrebbero essere catturate da normative rigorose e dalla supervisione delle autorità competenti. Tutto questo se devono essere adottate come mezzo di pagamento utilizzato per svolgere un ruolo importante nel sistema finanziario“.

Si teme che una mancanza di regolamentazione “potrebbe comportare rischi significativi per la stabilità finanziaria“. Soprattutto se le riserve adeguate per sostenere le stablecoin in circolazione non vengono mantenute con trasparenza in ogni momento.

Intanto Twitter accusa Elon Musk di aver violato consapevolmente l’accordo di acquisizione

Twitter insiste sul fatto che l’accordo di acquisizione non è stato risolto e che la società chiede a Musk e ai suoi partner di “rispettare i loro obblighi previsti dall’accordo“.

Il social network ha risposto a Elon Musk, e accusa l’uomo più ricco del mondo di “violare consapevolmente” l’accordo per l’acquisto del social network.

Il miliardario ha – come spesso gli capita – scosso i mercati annunciando che si sarebbe ritirato dall’acquisizione da 44 miliardi di dollari.

Lo studio legale Wachtell, Lipton, Rosen & Katz, che rappresenta Twitter, afferma che la risoluzione è “non valida e illecita“.

Gli avvocati contestano anche l’affermazione secondo cui Twitter ha subito un “effetto negativo“, che avrebbe consentito a Musk di uscire dall’accordo senza pagare una tassa di risoluzione da $1 miliardo di dollari.

Twitter chiede a Musk e ai suoi partner di “rispettare i loro obblighi previsti dall’accordo“. Il deposito ha aggiunto:

Twitter continuerà a fornire le informazioni ragionevolmente richieste dal signor Musk ai sensi dell’accordo. Continuerà ad adottare diligentemente tutte le misure necessarie per chiudere la transazione“.

Gli avvocati hanno anche avvertito che sono disposti a passare attraverso i tribunali, a meno che Musk non porti avanti l’accordo.

Musk non sembra essere poi così preoccupato per una resa dei conti legale. Ha deriso la minaccia pubblicando un meme su Twitter lunedì scorso.

I prossimi passi saranno interessanti. Una delle principali motivazioni di Musk consiste probabilmente nel costringere il social network a divulgare cifre sul numero di bot sulla sua piattaforma. Tutto questo in un’aula di tribunale.

Il problema è il prezzo delle azioni?

Alcuni analisti hanno suggerito che questo potrebbe dare a Musk un motivo per chiedere un prezzo inferiore ai $54,20. Una quota che ha già accettato di pagare.

Ma sulla base dei contratti firmati da entrambe le parti, gli esperti ritengono che Twitter potrebbe essere in una posizione forte per difendersi. La domanda invece diventa se abbia voglia di divulgare alcune informazioni sensibili in un ambiente pubblico.

Il prezzo delle azioni di Twitter è in caduta libera. Alla chiusura delle contrattazioni a Wall Street, era in ribasso di $4,16, scendendo dell’11,3% a soli $32,65.

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