Da un rapporto emerge possibile collegamento tra crollo delle criptovalute e armi in Corea del Nord

Clamoroso quello che è emerso: il programma di armi nucleari della Corea del Nord potrebbe essere stato colpito dal crollo delle criptovalute.

Il programma di armi nucleari della Corea del Nord potrebbe essere influenzato dal crollo delle criptovalute, secondo un nuovo rapporto.

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E in altri sviluppi, una società di intelligence blockchain ha collegato la Corea del Nord all’hacking da 100 milioni di dollari del bridge Horizon. Cerchiamo di fare chiarezza.

Corea del Nord, armi e criptovalute: ecco qual è il legame

Pyongyang ha orchestrato una serie di hack di alto profilo nel corso degli anni. Ha utilizzato la criptovaluta rubata per eludere le sanzioni e promuovere le sue ambizioni nucleari.

Ma secondo Reuters, il crollo del valore delle principali monete ha cancellato milioni di dollari dal valore dei guadagni illeciti di Kim Jong Un.
La Corea del Nord è stata più volte collegata all’attacco di marzo al bridge Ronin, in cui sono stati rubati fondi per un valore di 615 milioni di dollari in un attacco da record.

La rete è rimasta offline per tre mesi. Intanto gli sviluppatori hanno lavorato e stanno lavorando tuttora per rendere la rete più sicura, e l’hanno riaperta agli utenti solo questa settimana.

Si dice che sia stato testato un numero record di missili negli ultimi mesi. Alcune stime suggeriscono che siano costati 620 milioni di dollari solo dall’inizio di quest’anno.

Illustrando il terribile stato delle sue finanze, Chainalysis ha riferito a Reuters che i vecchi fondi non riciclati – provenienti dagli attacchi hack nordcoreani – sono crollati di valore da $170 milioni a $65 milioni.

La stampa ha affermato di aver contattato i funzionari dell’ambasciata nordcoreana a Londra, che hanno respinto le accuse definendole “fake news“, ed aggiungendo:

Non abbiamo fatto niente“.

Sebbene possa generare enormi somme di denaro, rubare criptovalute è piuttosto impraticabile per la Corea del Nord.

Come abbiamo visto, il valore irregolare delle risorse digitali può essere un problema. Inoltre l’ascesa delle società di analisi blockchain implica che il movimento delle monete virtuali è seguito da vicino.

Si dice che Pyongyang preferisca il bitcoin, ma gli esperti ritengono che la decisione finale sia quella di convertire questi fondi in contanti a un tasso scontato tramite broker discutibili.

Quale sarà la prossima mossa?

Il valore delle criptovalute è in caduta libera, come ben sappiamo. La domanda ora è se i gruppi di hacker nordcoreani condurranno altri attacchi per garantire che il loro flusso di cassa rimanga costante.

E in altri sviluppi, la società di intelligence blockchain Elliptic ha collegato il Lazarus Group – una banda di criminali informatici con forti legami con la Corea del Nord – all’hacking da 100 milioni di dollari del bridge Horizon.

Gli analisti di Elliptic hanno spiegato che i malintenzionati hanno “hackerato le chiavi di un portafoglio multi-firma, probabilmente attraverso un attacco ai membri del team Harmony“. Hanno notato inoltre che queste tecniche sono le stesse utilizzate dal gruppo nord-coreano Lazarus.

All’inizio di questa settimana, è stato confermato che i fondi rubati da Horizon sono riciclati tramite Tornado Cash, un servizio che aiuta a nascondere chi invia e riceve criptovalute.

Le stime suggeriscono che gli hacker hanno riciclato il 41% dei 100 milioni di dollari rubati ad Horizon, un bridge gestito dal Protocollo Harmony.

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