Bitfarms, la principale azienda mineraria di Bitcoin vende 3.000 BTC e abbandona la strategia HODLing. Ecco perché.
Bitfarms ha venduto 3.000 BTC con una dolorosa ed inaspettata inversione di marcia dalla sua strategia di detenere a lungo termine il Bitcoin estratto.
Data l’enorme quantità di BTC detenuta dai miners, si teme che forti e persistenti svendite possano contribuire a una pressione al ribasso sul prezzo di Bitcoin. Vediamo bene cosa sta succedendo.
Bitfarms vende 3000 Bitcoin: rinuncia alla sua strategia a lungo termine?
La società di mining ha confermato di aver venduto questa scorta di criptovalute per circa $62 milioni, a un prezzo di circa $20.666 per moneta.
Ciò significa che Bitfarms ora ha circa 3.349 BTC nel suo bilancio.
La società ha anche confermato che in genere genera 14 BTC al giorno attraverso le sue operazioni di mining, per un valore di circa $280.000 al giorno agli attuali tassi di mercato.
In una dichiarazione, il chief financial officer di Bitfarms, Jeff Lucas, ha dichiarato:
“Sebbene rimaniamo rialzisti sull’apprezzamento del prezzo di BTC a lungo termine, questo cambiamento strategico ci consente di concentrarci sulle nostre priorità principali di mantenere le nostre operazioni minerarie di livello mondiale e continuare a far crescere la nostra attività in previsione di una migliore economia di mining“.
Lucas ha continuato spiegando che Bitfarms sta cercando di migliorare la propria liquidità, ridurre la leva finanziaria e rafforzare il proprio bilancio durante questo periodo di “estrema volatilità” – e svendere alcuni dei suoi BTC “è il metodo migliore e meno costoso” per farlo.
Bitfarms non è l’unica azienda mineraria a vendere allo scoperto i suoi BTC sul mercato: anche Core Scientific, Argo Blockchain e Riot hanno eseguito tutte transazioni simili negli ultimi tempi.
Data l’enorme quantità di BTC detenuta dai miners, si teme che forti e persistenti svendite possano contribuire a una pressione al ribasso sul prezzo di Bitcoin.
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