Ci siamo spesso chiesti, in tal senso ci mettiamo nei panni di milioni di cittadini italiani, se nell’ambito dell’indispensabile rivoluzione digitale, lo Spid è davvero obbligatorio o possiamo farne a meno. Inutile negarlo, la tecnologia non è ancora per tutti e anche se, la digitalizzazione regala velocità ed efficienza, nel nostro Paese la cosiddetta “integrazione informatica” non è stata completata, anche se siamo certamente più avanti di molte altre nazioni della Vecchia Europa.
In ogni caso, ci piaccia o no, lo Spid diventa indispensabile per accedere a determinati servizi della pubblica amministrazione, soprattutto in ambito fiscale e previdenziale.

L’acronimo SPID sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale. Come avrai capito, è un identificatore digitale composto da un nome utente e una password. Consente agli utenti di accedere a tutti i portali della pubblica amministrazione nel nostro Paese.
Con le tue credenziali SPID puoi accedere a un sistema di autenticazione di sicurezza a 3 livelli e ai servizi online associati a oltre 5.000 amministrazioni locali e centrali, enti pubblici, enti e privati, tutti utilizzando la stessa ID e password.
Il “Decreto Semplificazioni” ha stabilito che entro il 28 febbraio 2021 le PA dovevano integrare SPID e Carta di Identità Elettronica (CIE) come uniche credenziali da utilizzare per accedere ai servizi digitali delle PA centrali e locali italiane.
Chiunque può richiedere uno SPID, purché abbia almeno 18 anni di età e abbia:
un documento di identità italiano valido;
tessera sanitaria o tessera con codice fiscale.
Per richiedere uno SPID è necessario quanto segue
un documento di identità valido (come carta d’identità, passaporto o patente di guida).
tessera sanitaria o tessera con codice fiscale.
un indirizzo email personale.
un numero di cellulare.
Ci sono servizi in cui lo Spid è l’unica forma di autenticazione possibile e altri dove invece è ancora possibile accedere con altri strumenti.
Dal 1° ottobre 2021 lo Spid è obbligatorio per accedere ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. In alternativa è possibile anche accedere con carta d’identità elettronica e carta nazionale dei servizi, ma come detto sopra è necessario avere un lettore di smart card.
Visto l’obbligo di Spid per l’accesso al sito dell’Agenzia delle entrate, ne risulta che l’identità digitale è quindi davvero necessaria per:
- vuole presentare dichiarazione dei redditi in autonomia. Lo Spid, quindi, è obbligatorio per la consultazione e l’invio del modello 730 precompilato;
- registrare un contratto d’affitto;
- pagare imposte, tasse e contributi;
- inviare la dichiarazione di successione telematica.