Difficoltà sulla rete Bitcoin al massimo storico. Intanto Warren Buffet….

La difficoltà sulla rete Bitcoin raggiunge un nuovo massimo storico di 29.794 miliardi. Non è il solo dato incoraggiante, bene anche fees e hash rate.

Minare sulla blockchain di Bitcoin non è mai stato così difficile. Rimangono disponibili gli ultimi 2 milioni di BTC, e non saranno mai più disponibili degli altri. La sicurezza ed il prezzo sono due aspetti particolarmente importanti per la community.

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La rete Bitcoin si riconferma il network più resistente agli attacchi, registrando due record storici nello stesso mese: 28.587 miliardi e 29.794 miliardi. Ma vediamo bene cosa significano questi numeri e cosa intendiamo per difficoltà di rete su Bitcoin.

Difficoltà sulla rete Bitcoin: ecco cosa si intende

Una difficoltà di rete importante implica che il processo di mining è arduo, quindi ai miners servirà una potenza di calcolo maggiore per ottenere dei Bitcoin come ricompensa. Il lavoro dei miners ha anche un effetto benefico per la blockchain: migliora la sicurezza impedendo ai malintenzionati di prendere il controllo della rete e manipolare le transazioni.

Stando alle analisi di blockchain.com, la difficoltà di rete di Bitcoin ha registrato una brusca frenata a metà 2021. Questo ha fatto preoccupare gli utenti circa la vulnerabilità della blockchain.

A fine aprile inoltre la rete Bitcoin ha registrato anche un aumento dell’hash rate ad un nuovo massimo storico di 258 EH/s.

Inoltre sempre ad aprile il costo di transazione medio è sceso a 1,039$. Considera che un anno fa come ora le fees toccavano punte di 62,788$. Quello raggiunto nel mese scorso è quindi il più basso valore medio delle commissioni di transazione sulla blockchain di BTC.

Minare sulla blockchain di Bitcoin non è mai stato così difficile. Rimangono disponibili gli ultimi 2 milioni di BTC, e non saranno mai più disponibili degli altri. La sicurezza ed il prezzo sono due aspetti particolarmente importanti per la community.

Un altro dato fortemente incoraggiante è la continua crescita degli investitori a lungo termine in Bitcoin. Moltissimi indirizzi non hanno venduto per molto tempo, in attesa del nuovo ciclo di mercato rialzista.

Gli indicatori on-chain fanno presagire dei movimenti rialzisti nel futuro a breve termine. Secondo il famoso analista Root:

Non abbiamo raggiunto prezzi superiori ai 100.000$ come molti si aspettavano. Tuttavia diversi investitori credono che ciò avverrà entro la fine del 2022, pertanto holderanno le proprie criptovalute“.

In tutto ciò Warren Buffett “non comprerebbe tutti i bitcoin del mondo per $25

Nonostante questi dati incoraggianti, Warren Buffett continua a scagliarsi contro Bitcoin. Ieri ha dichiarato che non comprerebbe tutti i BTC del mondo neanche se costassero $25.

Durante la riunione annuale degli azionisti di Berkshire Hathaway, l’investitore miliardario ha affermato che la criptovaluta più grande del mondo non produce nulla di tangibile.

Nel frattempo ha affermato che i terreni agricoli e gli immobili sono beni che hanno effettivamente valore perché generano cibo e reddito da locazione.

Tra le risate della folla all’evento di sabato a Omaha, nel Nebraska, il 91enne ha detto:

Cosa ne farei? Lo rivenderei, in un modo o nell’altro. Non servirà a niente.
Le osservazioni di Buffett stridono con il numero sempre crescente di istituzioni finanziarie a Wall Street che inizia ad abbracciare le criptovalute per la prima volta.

Ha ammesso che “certe cose hanno valore pur non producendo qualcosa di tangibile” – come i grandi dipinti – tuttavia sostiene che Bitcoin non è una di queste.

Brandendo una banconota da un dollaro, ha affermato che chiunque creda che il governo degli Stati Uniti sostituirà la sua valuta con un’alternativa privata è “fuori di testa“, aggiungendo:

Se aumenterà o diminuirà nel prossimo anno, o tra cinque o dieci anni, non lo so. Ma l’unica cosa di cui sono abbastanza sicuro è che non produce nulla. Ha una magia intrinseca, e le persone sono affezionate alla magia“.

Buffett ha spesso provocato i cripto investitori con le sue descrizioni poco lusinghiere della più grande criptovaluta del mondo, definendola “veleno per topi al quadrato“.

Ciao Darwin: cosa ne pensano di cripto ed NFT le persone famose?

Difficoltà di mining e Warren Buffet: Bitcoin è solo all’inizio o non ha margini di crescita?

Il vicepresidente di Berkshire Hathaway Charlie Munger è ancora più determinato a screditare Bitcoin. Durante l’assemblea degli azionisti il 98enne ha dichiarato:

Nella mia vita cerco di evitare le cose che sono stupide, malvagie e mi fanno sembrare cattivo rispetto a qualcun altro. Bitcoin fa tutte e tre le cose.

Munger ha detto che Bitcoin è “stupido” perché ci sono secondo lui buone possibilità che alla fine ritorni a zero:

In terzo luogo ci fa sembrare sciocchi rispetto al leader comunista in Cina. Lui è stato abbastanza intelligente da vietare Bitcoin nel suo Paese“.

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