Monete, la vecchia lira vale tanti stipendi: cercatela in casa, conviene

La vecchia lira torna con i suoi innumerevoli gioielli quasi quotidianamente nei pensieri di milioni di collezionisti.

Monete che fanno la storia, ancora oggi. Esemplari unici nel loro genere che nonostante svariati decenni trascorsi da veri e propri protagonisti continuano ancora oggi, a distanza di anni a dettare i tempi, le trame di quel racconto che li vede assoluti pionieri di un genere forse apprezzato con molto ritardo in alcuni casi. Ci troviamo di fronte alle trame del collezionismo, a quelle storie che oggi risultano molto più semplici da raccontare.

Monete
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In alcuni casi, con determinate monete, con determinati oggetti insomma che fanno parte del quotidiano di un popolo di un intero paese ci troviamo di fronte a situazioni al limite del surreale. Il gioco ambiguo del racconto insomma, ciò che oggi si dice di quella moneta e ciò che prima non si immaginava. Qualcosa che rende addirittura incredibili alcune considerazioni sullo stesso prodotto per cosi dire. Come si può non aver considerato trent’anni fa una moneta che oggi vale migliaia di euro, questo in genere ci si chiede.

Come è possibile immaginare la consistenza di un pezzo di metallo che quotidianamente si scambia per acquistare qualsiasi cosa, fino a quel punto. Parliamo di monete che in alcuni casi possono tranquillamente valere migliaia e migliaia di euro. Anno di conio, immagine riprodotta, eventuali difetti di conio. Il contesto socio politico inoltre, di fondamentale importanza. Valutare una moneta non è certo cosa facile, ma in alcuni casi si può essere vicini all’idea che questa possa prima o poi valere un bel po’ di soldi. La cosa non sarebbe impossibile.

Monete, la vecchia lira che vale tanti stipendi: la 5 lire delfino da 8mila euro

Moneta 5 lire
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Nel caso specifico possiamo fare riferimento a non pochi esemplari che hanno caratterizzato di fatto l’esperienza del nostro paese all’indomani del secondo conflitto mondiale. Ci troviamo quindi nel momento di maggiore spinta per quel che riguarda il nuovo paese da realizzare, la speranza ed in qualche modo i sogni di gloria di ogni italiano. In quella fase, viene da se immaginare quanto possa essere stato caratteristico confrontarsi con il rapporto che aveva con la moneta e come questa in qualche modo possa tranquillamente rappresentare quello specifico contesto. Fattore che ne potrebbe chiaramente condizionare il valore.

Nel nostro caso andremo a parlare della moneta da 5 lire comunemente definita “delfino” grazie all’immagine riportata su una delle due facciate. Parliamo di una moneta coniata per la prima volta nel 1951 in svariati milioni di copie. Una moneta dunque dal taglio più che popolare. Alcune versioni di essa però prescindono da questa descrizione e si spingono molto più in la. Ci troviamo insomma di fronte a rappresentanti di quella avventura numismatica che possono valere ben altri soldi rispetto a quanto si possa immaginare.

La serie coniata nel 1956 infatti assume contorni completamente diversi, parliamo di una annata molto particolare che di conseguenza ha portato molto prestigio alla relativa moneta. Parliamo di esemplari che ad oggi potrebbero addirittura essere ritrovati in casa proprio, certo con una bella dose di fortuna e che oggi potrebbero valere in perfette condizioni di mantenimento qualcosa come circa 8mila euro. Esemplari insomma d’altri tempi, collezionisti che conoscono bene certe dinamiche e si fiondano sul web, scandagliandolo alla ricerca del giusto affare. Il web con le sue aree oscure, è il caso di dirlo. Fidarsi sempre poco di certi annunci apparentemente troppo convenienti.

Lasciarsi guidare sempre dal consiglio di un esperto, specialmente quando i soldi in ballo sono tanti. Valutazioni alte meritano importanti chiarimenti, meritano in qualche modo illustrazioni e spiegazioni che siano all’altezza, qualcosa che proprio la rete oggi ci offre a differenza di molti anni fa. L’affare insomma potrebbe davvero essere dietro l’angolo, basta però saperlo cogliere, facendo attenzione a rischi ed ipotetici inganni.

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