Bitcoin risponde alle crescenti tensioni tra Russia e Occidente, che hanno avuto un impatto negativo anche sul mercato delle cripto.
Bitcoin si è leggermente ripreso dopo un fine settimana difficile che ha visto la criptovaluta più grande del mondo precipitare ai minimi di $38.112.
All’inizio della nuova settimana lavorativa, BTC è aumentato dello 0,92% nelle ultime 24 ore, raggiungendo quota $39.184.
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Bitcoin e le tensioni tra Russia e Occidente
I mercati globali stanno affrontando una crescente incertezza nelle ultime settimane. Questo è dovuto in buona misura alle crescenti tensioni tra Russia e Occidente, con gli Stati Uniti che affermano che Mosca stia pianificando un’imminente invasione dell’Ucraina.
Gli investitori sono tornati ad essere ottimisti già lunedì scorso dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la sua controparte russa hanno concordato in linea di principio un vertice sulla crisi, mediato dalla Francia.
Tuttavia, Washington ha avvertito che la sua intelligence rimane ferma sulla sua posizione. I funzionari della difesa credono che il governo russo abbia dato ai comandanti l’ordine di preparare un attacco.
Mosca si era impegnata a ritirare 30.000 soldati al confine tra Ucraina e Bielorussia dopo aver completato le esercitazioni militari domenica. Tuttavia ora sembra essere tornata sui suoi passi.
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Settimana decisiva per Bitcoin
L’analista di Bloomberg Intelligence Mike McGlone ha avvertito su Twitter che tutti i segnali indicano una “settimana difficile” per Bitcoin e ha scritto:
“La maggior parte delle attività è soggetta ad un calo nel 2022, a causa dell’inevitabile ritorno delle più grandi misure di inflazione degli ultimi quattro decenni. Ma quest’anno potrebbe essere un altro anno importante per Bitcoin“.
L’indice Bitcoin Fear and Greed Index mostra ora un punteggio di 25, indicando Extreme Fear, il minimo dal 4 febbraio.