Bitcoin: scattano le manette, inquietante omicidio in famiglia

Bitcoin e criptovalute sono ormai una passione diffusa, ma per qualcuno sono addirittura qualcosa di più, qualcosa per cui un figlio arriva a compiere un gesto terribile nei confronti del padre.

L’universo della blockchain ha spesso portato agli onori delle cronache eventi spiacevoli come truffe e reati commessi usando Bitcoin e criptovalute come modalità di pagamento per incassare riscatti o riciclare fondi di provenienza illecita.

figlio tossicodipendente avvelena il padre per rubare bitcoin e criptovalute

L’evento che andremo a vedere a breve è però molto diverso dalle classiche truffe legate a Bitcoin. Ha dettagli davvero scabrosi e che mettono a nudo come gli esseri umani possano, in certe condizioni, superare davvero ogni limite morale o di decenza.

Il figlio tossicodipendente che avvelena il padre per rubargli i Bitcoin

Secondo le ricostruzione delle autorità, Liam Ghershony ha messo la benzodiazepina nella bevanda di suo padre. Una volta messo KO il genitore, il ragazzo ha utilizzato l’autenticazione a due fattori per accedere ai risparmi di suo padre in Bitcoin e criptovalute, per un controvalore totale di circa $400.000 alle quotazioni attuali.

A quel punto ha trasferito due terzi dei Bitcoin presenti nel wallet cui ha ottenuto l’accesso, trasformandoli in Ether.

Ghershony era un tossicodipendente che non comprendeva l’impatto dell’importo effettivamente sottratto, poiché aveva una “grande dipendenza” dalla sostanza che gli offuscava qualsiasi capacità di ragionamento critico o riserva morale.

Prima di lasciare l’appartamento loft di suo padre, Ghershony ha lasciato delle lettere che dicevano:

“Non doveva andare così! Mi assicurerò che tu abbia il miglior pensionamento possibile”

Due giorni dopo, gli agenti hanno scoperto suo padre sul pavimento della camera da letto ed è stato mandato in ospedale con gravi danni alla salute e un’estrema disidratazione. Quando la vittima si è svegliata, ha informato gli investigatori che ricordava di aver ricevuto una tazza di tè ma nient’altro.

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La strade verso il perdono

Nonostante il fatto che Ghershony fosse stato accusato di tentato omicidio di primo grado in quel momento, i pubblici ministeri hanno comunque stabilito che non mirava a uccidere volontariamente suo padre, ma solo renderlo inerme per sottrargli i Bitcoin e le criptovalute da vendere in cambio della droga che lo rendeva schiavo.

Alla fine si è dichiarato colpevole di aggressione di primo grado e ha ricevuto una condanna a 125 giorni di carcere e due mesi in un centro di cura.

Ghershony si sta riprendendo bene dalla sua dipendenza da eroina, secondo il Washington Post, e ora risiede in una residenza con altre persone in una condizione simile.

Si è anche scusato con suo padre e i due hanno collaborato per “riparare la sua Subaru”.

Anche la madre di Liam ha notato una differenza, dicendo al giornale:

“Sento che è più serio riguardo al trattamento di quanto non lo sia mai stato prima. È tornato alla sua precedente natura più gentile”.

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