Le stablecoin: da grandi ricompense derivano grossi rischi

Capire cosa sono le stablecoin e il meccanismo che vi è alla base è una competenza imprescindibile di tutti noi investitori che operiamo nel mercato delle criptovalute. Non comprenderle a pieno significa precluderci importanti opportunità. O peggio, esporci a grossi rischi.

Una stablecoin è una moneta che mantiene il suo valore nei confronti di un altro asset. Il concetto di stabilità è pertanto legato al valore dell’asset di riferimento e NON in termini assoluti. In questo articolo ci concentreremo sulle stablecoin legate al dollaro. Esse sono di nostro maggiore interesse perché il valore economico di ogni asset è misurato in relazione al corrispettivo valore  in dollaro, una moneta.

Esistono quattro tipologie di stablecoin: fiat-backed (con copertura fiat), commodity-backed, crypto-backed e algoritmiche.

Stablecoin con copertura FIAT

A questa categoria appartengono le stablecoin “coperte” da fiat. E’ il caso della ben nota USDT, una delle più utilizzate in assoluto. Anche TUSD, USDC e PAX appartengono a questa categoria. Teoricamente, per ogni USDT emesso la società emittente (Tether in questo caso) deve possedere 1 dollaro a copertura. Dovrebbe trattarsi di depositi certificati, tuttavia si tratta di coperture cosiddette off-chain. Di fatto, non possiamo verificare in tempo reale che esista una effettiva copertura a garanzia del valore 1:1 tra USDT e  il dollaro americano. Come avrete intuito, stiamo parlando di soluzioni centralizzate. Dobbiamo sostanzialmente fidarci di queste società. Sappiate che il destino di queste stablecoin è strettamente correlato al destino della società emittente. Vi ricorda qualcosa?

Stablecoin collateralizzate da crypto

In questo caso le risorse a colleterale sono altre criptovalute dal valore volatile. Per esempio il sistema alla base della stablecoin Dai, semplificando, prevede che si possa collateralizzare degli Ether e, tramite smart contract, generare dei DAI di valore inferiore alla risorsa collateralizzata di controvalore pari a 1$. Si tratta di una soluzione decentralizzata on-chain. Questo sistema di collateralizzazione può, tra l’altro, essere visto come il Big Bang dell’universo della Defi. A differenza delle stablecoin fiat-backed, si tratta di soluzioni decentralizzate che, essendo on-chain, godono anche di trasparenza. Non si tratta comunque di una soluzione esente da rischi di volatilità, pensiamo ad esempio a cosa dovesse accadere in caso di flash-crash delle criptovalute bloccate a collaterale, bug negli smart contract o hack.

Commodity-backed

Si tratta di stablecoin ancorata ad asset quali oro, petrolio ecc. coperta dalla risorsa fisica corrispondente (similmente a quanto avviene con le fiat-backed). La più note è Paxos Gold (PAXG).Si tratta di una soluzione interessante per chi volesse investire nella risorsa fisica sottostante e allo stesso tempo sfruttare la liquidità tipicadi un token.

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Stablecoin algoritmiche

In questo caso, non vi è alcun collaterale a copertura. Né fiat, né cripto. Il loro valore “stabile” è il risultato di operazioni gestite direttamente da algoritmi e  smart contracts. Normalmente, si tratta di gestire la supply del token basandosi sul concetto di domanda e offerta, incentivando l’acquisto o la vendita delle stesse qualora di ci discostasse dal valore del peg, per esempio da 1$.

Un caso particolare, che approfondiamo in un prossimo articolo dedicato, è quello della stablecoin UST e dell’ecosistema LUNA. Noi lo riteniamo qualcosa di geniale, quindi non perdetevelo e non ve ne pentirete!

 

*NB: Quanto esposto nell’articolo non è da intendersi in alcun modo come consiglio finanziario. Investire in criptovalute espone sempre al rischio di perdita, anche integrale, del capitale investito.

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