Il tesoro in bitcoin è andato perduto, o forse no: milioni di dollari rimasti nell’hard disk

Una storia di grande visione ed altrettanta sfortuna. La ricerca dell’hard disk perduto ed un tesoro forse perduto.

Hard disk
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Un errore grossolano, imprevisto, un errore che costa caro anzi carissimo, anzi ancora di più. Qualcosa che mai e poi mai si vorrebbe vivere una idea del tutto lontana da quel concetto di lavoro, investimento e raccolta, in qualche modo dei risultati. Quello che succede ad un gallese, cosi quasi per caso ha dell’incredibile. I tempi che corrono, il nostro presente ha modalità e tecniche completamente diverse dal passato, ed il frutto di un lavoro costante e dispendioso potrebbero ritrovarsi raccolte in un hard dik invece che in un conto in banca. Cosa succede se l’oggetto dovesse andare perduto?

L’uomo in questione, James Howells, cittadino gallese, cosi come anticipato, circa otto anni fa si è sbarazzato di un vecchio hard disk, accompagnandolo personalmente alla discarica, fin qui niente di strano. Il problema vero nasce nel momento in cui l’uomo realizza che proprio in quell’hard disk sono contenute le chiavi private di un wallet contenente 7500 Bitcoin. Un vero e proprio patrimonio, all’epoca potenziale, oggi molto meno. Parliamo di qualcosa che ti cambia la vita, qualcosa che di colpo di fa essere tutt’altro e che rivoluziona tutto ciò che finora sono stati i tuoi giorni.

Il tesoro è andato perduto, o forse no: milioni di dollari bruciati per sempre?

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All’epoca dei fatti raccontati, siamo nel 2013, un Bitcoin valeva circa 1000 euro, oggi, parliamo di una valutazione di circa 50mila dollari per ogni Bitcoin. Morale della favola, in quell’hard disk dovrebbero esserci circa 370 milioni di euro. Certo si parla di teoria, perchè in pratica non possiamo sapere dopo tanti anni cosa possa essere restato di quell’hard disk. L’uomo ha di fatti chiesto il permesso alle istituzioni locali di poter scavare tra quel cumulo di rifiuti ma niente ancora è successo e l’attesa comincia ad essere portatrice di negativi presagi.

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Howells pur di avere accesso ai permessi che gli consentirebbero di scavare tra i rifiuti, letteralmente, ha proposto al consiglio cittadino il 25% dei Bitcoin presenti sull’hard disk, parliamo di una cifra incredibilmente alta, molti ma molti milioni di dollari. Le autorità però non vogliono saperlo, anche se stimano che l’hard disk dell’uomo potrebbe tranquillamente essere ancora intatto. La conclusione per loro è questa, il disco potrebbe certo essere li ed intatto ma ad oggi è assolutamente inaccessibile senza alcun margine di ripensamento, sembrerebbe.

Il consiglio cittadino più volte interpellato, cosi come dimostrano i documenti raccolti dallo stesso protagonista della vicenda, ha dichiarato come detto in più di una occasione di non poter assecondare le richieste del cittadino. Il tutto è legato al potenziale impatto ambientale che si potrebbe avere in merito alle operazioni di scavo. Non è possibile comprendere ad oggi cosa potrebbe accadere in seguito all’eventuale scavo. Non si ignorano le richieste dell’uomo, semplicemente se ne fa una questione di ordine pubblico e sicurezza pubblica soprattutto. Howells non perde in ogni caso la speranza di rimettere le mani sul suo incredibile capitale.

Il frutto di anni di lavoro potenzialmente vanificati, di fatto oggi è cosi. Le possibilità di mettere le mani nuovamente su quel capitale oggi sono minime. Non è possibile secondo le istituzioni garantire una simile operazione, il tutto non sarebbe sicuro ed in quel caso ciò ch viene prima di tutto è l’interesse per la salvaguardia della comunità e del territorio. Quasi 400 milioni di dollari andati in fumo, l’epilogo potrebbe essere questo, si avvia anzi ad essere questo. La speranza, certo è sempre viva, ma la realtà dei fatti va altrove e niente sembra poter anticipare buone eventuali notizie.

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