La BCE taglia i tassi di interesse e diventa più facile per le famiglie ottenere un mutuo per la prima casa

Grazie al taglio dei tassi di interesse, cresce il numero dei mutui stipulati in Italia. Quale conviene tra tassi fisso e variabile?

I costi dei mutui diventano più accessibili grazie alla riduzione dei tassi da parte della Banca Centrale Europea. Dopo una fase di stallo, si avvicina un periodo favorevole per coloro che intendono richiedere un prestito per acquistare la prima casa.

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La BCE taglia i tassi di interesse e diventa più facile per le famiglie ottenere un mutuo per la prima casa (criptomercato.it)

Nel secondo semestre del 2024, rispetto ai dodici mesi precedenti, è stato registrato un aumento dell’importo richiesto tramite mutui del 5% e del 13% per le domande di prestito. Allo stesso tempo, è aumentato del 5% anche il valore medio degli immobili per i quali è stato chiesto il mutuo. Questo attesta come se è più semplice accedere ai finanziamenti, gli effetti per il mercato immobiliare sono benefici perché crescono le richieste di acquisto e, di conseguenza, il valore delle compravendite.

Per quanto riguarda le prime case, sono aumentati sia l’importo medio richiesto per l’acquisto (fissato a 139.236 euro) sia il valore medio degli immobili (che ha raggiunto 191.677 euro). Sono rimaste, invece, invariate l’età media dei sottoscrittori dei mutui, stabile a 37 anni e mezzo, e la durata media dei prestiti, di circa 26 anni. Ma il taglio dei tassi di interesse da parte della BCE ha portato delle modifiche alla modalità di stipula dei contratti di mutuo?

Mutuo per l’acquisto della prima casa: cosa scegliere tra tasso fisso e variabile?

Il mutuo a tasso fisso comporta il blocco del tasso d’interesse per tutta la durata del periodo di rimborso del prestito, mentre quello a tasso variabile può essere soggetto ad aumenti. Per tale ragione, il primo viene quasi sempre preferito al secondo, pur avendo dei costi maggiori.

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Mutuo per l’acquisto della prima casa: cosa scegliere tra tasso fisso e variabile? (criptomercato.it)

Il mutuo a tasso fisso si conferma la soluzione più vantaggiosa, anche se la modifica apportata dalla Banca Centrale Europea rende meno netta la differenza con il tasso variabile. Secondo gli ultimi dati registrati, per un mutuo medio di importo pari a 126 mila euro, con durata di 25 anni e copertura del 70% della cifra dell’immobile, il tasso migliore parte dal 2,45% e ha una rata mensile di 562 euro.

Per gli edifici di classe A o B, le condizioni sono leggermente più convenienti, visto che i mutui green hanno un tasso base del 2,40% e rate da 559 euro. Per quanto riguarda la surroga, invece, il miglior tasso è del 2,57%, con rate di 570 euro.

Se viene preso in considerazione il mutuo a tasso variabile, le condizioni offerte sono decisamente più vantaggiose rispetto al passato. Per un mutuo medio, ad esempio, il tasso parte dal 3,50%, con rate di 631 euro. Per gli immobili di classe A o B, invece, il tasso va dal 3,33%, con rate di 612 euro.

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