Partita Iva e regime forfettario, come funziona il limite dei 100.000 euro? Ecco cosa bisogna sapere

Come funziona il limite dei 100.000 euro per la partita Iva e il regime forfettario? Ecco nei dettagli tutti i chiarimenti.

Le partite Iva e i regimi forfettari devono tenere in seria considerazione il limite dei 100.000 euro. Questo perché al superamento di questa soglia nel 2022 scatterà immediatamente per l’uscita dal regime agevolato.

Partita iva regime forfettario limite 100.000 euro
Nuovo limite per la partita Iva e regime forfettario – (Criptomercato.it)

La stretta emersa all’interno delle modifiche apportate al regime forfettario dell’ultima legge di Bilancio è resa più morbida dal fatto che il tetto per poter confermare il regime forfettario sia stato spostato da 65.000 a 85.000 euro. Nonostante il nuovo limite questi cambiamenti andranno ad impattare in maniera sensibile sugli autonomi.

A chiarire maggiormente il quadro della situazione è stata l’Agenzia delle Entrate tramite la circolare n.32 del 5 dicembre 2023. L’ente nella comunicazione fornisce delle precisazioni sull’applicazione delle modifiche.

Come funziona il limite dei 100.000 euro per la partita Iva e il regime forfettario: la precisazione dell’Agenzia delle Entrate

La legge di Bilancio 2023 ha messo in campo alcune modifiche in merito alla disciplina del regime forfettario tra cui l’innalzamento della soglia a 85.000 euro e il limite dei 100.000 euro. Per fare luce su questi cambiamenti è arrivata l’Agenzia delle Entrate che ha specifico di come i professionisti e gli autonomi che nel 2022 non sono arrivati a superare quota 85.00 euro possono rimanere o accedere al regime forfettario.

Come funziona il limite dei 100.000 euro
L’Agenzia delle Entrate fornisce alcune precisazioni sul limite dei 100.000 euro – (Criptomercato.it)

Il superamento della soglia degli 85.000 euro, ma restando sotto i 100.000 euro, comporta il passaggio a partire dall’anno successivo al regime ordinario. Questo significa la possibilità di rettifica dell’imposta sugli acquisti di beni ammortizzabili e di beni e servizi non ancora ceduti o non ancora utilizzati nel momento dell’introito dell’operazione che ha portato al superamento del limite. Il calcolo della rettifica della detrazione deve essere fatto considerando la data di acquisto del bene e quella dell’uscita del regime forfettario.

L’Agenzia ha inoltre chiarito che la fattura che conduce al superamento del limite dei 100.000 euro durante l’anno, se emessa al momento dell’incasso deve mostrare l’Iva a debito. Se l’incasso si realizza successivamente, gli obblighi Iva vengono considerati assolti a partire dal momento dell’incasso con la fattura che dovrà essere integrata. L’Iva dovrà essere applicata alle cessioni di beni e prestazioni di servizi già sostenute ma non ancora fatturate nel momento dell’incasso che conduce al superamento del limite.

Superare la soglia dei 100.000 euro durante l’anno conduce all’applicazione delle regole ordinarie per stilare il reddito, mentre le ritenute si applicano solamente sui compensi successivi al superamento della soglia.

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