Lo stato di New York va all’attacco: stavolta nel mirino l’exchange di criptovalute Kucoin

Il procuratore generale di New York sta cercando di limitare l’accesso all’exchange di criptovalute Kucoin nello Stato. La notizia ha sollevano un polverone di dimensioni bibliche.

Il famoso exchange di criptovalute KuCoin è stata citata in giudizio dall’ufficio del procuratore generale di New York per presunta violazione delle leggi statali su securities e sulle commodities.

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Nella causa, il procuratore generale Letitia James afferma in modo scioccante che Ethereum (ETH), la seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, è un titolo. Cosi come  Terra (LUNA) e TerraUSD (UST), come precedentemente sostenuto dalla Securities and Exchange Commission (Sec) degli Stati Uniti.

Kucoin nel centro nel mirino

Secondo le notizie di oggi, questa è una delle prime occasioni in cui un’autorità di regolamentazione afferma in tribunale che ETH, una delle maggiori criptovalute disponibili, è un titolo. Secondo la petizione, ETH, come LUNA e UST, è un asset speculativo che dipende dal lavoro di sviluppatori esterni per generare profitti per i suoi proprietari.

Il NYAG accusa KuCoin di “pubblicizzarsi falsamente come un exchange”. Quando, in realtà, è un “broker-dealer di titoli e materie prime”, secondo la causa. L’accusa tenta di impedire l’accesso alla borsa di New York obbligando KuCoin a geo-recintare il proprio sito web utilizzando indirizzi IP e coordinate GPS.

In base al suo “punteggio di fiducia”, l’exchange con sede alle Seychelles è classificata al quinto posto tra le borse di criptovalute da CoinGecko e al 17° posto a livello globale in termini di volume di scambi nelle 24 ore. Quasi ovunque nel mondo, compresi gli Stati Uniti, gli utenti di KuCoin possono acquistare e scambiare criptovalute come Bitcoin ed Ethereum. In passato l’azienda si definiva “l’echange di criptovalute più sofisticato e sicuro”. Ma nel 2020 è stata vittima di una violazione da 150 milioni di dollari.

Staking di Ethereum: il fulcro della questione

Poiché gli utenti possono ora ottenere denaro per detenere ETH, tra le altre cose, la denuncia sostiene che si qualifica come un titolo. La denuncia afferma che, dopo l’adozione del consenso proof-of-stake, possedere ETH equivale direttamente a ricevere ricompense per la partecipazione al gioco per ottenere un guadagno finanziario.

L’anno scorso Ethereum è passato a una blockchain proof of stake (POS). Questo metodo di consenso richiede agli utenti di “bloccare” o mettere in staking la loro criptovaluta nativa, ETH, per mantenere la rete. Inoltre, un utente potrebbe ricevere incentivi maggiori quanto tiene un maggior numero di ETH “in gioco”.

Data la recente attenzione che le autorità hanno posto sui servizi di staking, la tempistica del caso è particolarmente degna di nota. Solo il mese scorso, la SEC ha sanzionato il noto exchange statunitense Kraken per 30 milioni di dollari per presunta violazione delle leggi sui titoli con i suoi servizi di staking.

Inoltre, il presidente della SEC Gary Gensler ha spesso dichiarato in pubblico di ritenere che il Bitcoin sia l’unica criptovaluta che si qualifica come non titolo. Il che indica che Ethereum potrebbe essere nel mirino della Commissione.

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