Rivelato a sorpresa: ecco chi ha sofferto di più il bear market delle criptovalute

Rivelato a sorpresa, ecco chi ha sofferto di più il bear market del mercato delle criptovalute: la risposta non è per nulla scontata.

La Banca dei Regolamenti Internazionali ha pubblicato un documento secondo cui la metà dei piccoli investitori in criptovalute ha perso denaro lo scorso anno. Ma nei Paesi più poveri, come India, Turchia e Pakistan, la percentuale è stata dell’80%.

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Un nuovo studio suggerisce che gli investitori poveri delle economie emergenti sono stati colpiti più duramente dai crolli dei prezzi delle criptovalute causati dal crollo di FTX e della stablecoin UST.

Ecco chi ha sofferto di più il bear market del mercato delle criptovalute

Mentre la metà dei piccoli investitori ha perso denaro a dicembre, nei Paesi emergenti come l’India e la Turchia l’80% ha perso fondi.

Un documento pubblicato dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, che non ama le criptovalute, ha rilevato che i piccoli investitori individuali sono stati colpiti più duramente da questi fallimenti rispetto ai grandi investitori. Il che non è certo sconvolgente.

Tra l’altro, i piccoli investitori hanno raddoppiato il loro investimento in Bitcoin dopo questi eventi – seguendo essenzialmente la strategia “buy the dip“. I grandi investitori invece hanno venduto poco prima dei grandi cali di prezzo. Il rapporto afferma che:

I modelli di prezzo suggeriscono che gli investitori più grandi sono stati in grado di vendere le loro attività a quelli più piccoli prima del forte calo dei prezzi“.

Lo studio della BRI ha formulato una serie di ipotesi di massima sulle strategie di acquisto dei piccoli investitori. In particolare che questi ultimi abbiano acquistato 100 dollari di BTC subito dopo aver scaricato un’applicazione di un exchange criptovalute e che abbiano continuato a farlo ogni mese.

Utilizzando questi numeri, gli autori dello studio hanno rilevato che, da agosto 2015, un investitore mediano ha perso 431 dollari di un investimento presunto di 900 dollari entro dicembre 2022. Ma hanno aggiunto che:

Questa quota è ancora più alta in diverse economie di mercato emergenti come Brasile, India, Pakistan, Tailandia e Turchia. Se gli investitori avessero continuato a investire con una frequenza mensile, oltre quattro quinti degli utenti avrebbero perso denaro“.

Lungo periodo

Secondo le stime dello studio, l’80% degli investitori in questi Paesi ha perso denaro con gli investimenti in criptovalute.

Questo dato è degno di nota. Considera che gli acquirenti di criptovalute nelle economie emergenti hanno acquistato non tanto per proteggersi dalle svalutazioni della valuta fiat dovute all’inflazione, quanto per una strategia di investimento a lungo termine.

Quindi, anche in caso di crollo delle criptovalute, può essere meglio che tenere il proprio denaro in valuta locale. La Turchia, ad esempio, ha registrato un’inflazione del 58% a gennaio, dopo aver toccato l’85% a ottobre.

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