Blockchain e guerra in Ucraina: un aiuto concreto che sta salvando così migliaia di vite

La tecnologia blockchain ha un ruolo chiave nella guerra in Ucraina: ecco come la stanno utilizzando le Nazioni Unite sul fronte.

Il governo ucraino ha abbracciato blockchain e criptovalute durante la guerra, raccogliendo 184 milioni di euro in criptovalute, secondo la società di analisi blockchain Crystal.

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Vediamo in particolare quale ruolo svolge.

Tecnologia Blockchain nella guerra in Ucraina: un prezioso alleato

Non è la prima volta che le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite sperimentano la tecnologia blockchain.

Nel 2017, il Programma alimentare mondiale (WFP) delle Nazioni Unite ha istituito un programma di consegna di aiuti basato su Ethereum nel campo profughi di Zaatari in Giordania, che ospitava 75.000 rifugiati siriani. Utilizzando scanner oculari biometrici, il programma Building Blocks ha attivato dei conti correnti utilizzati nelle strutture come un supermercato appena fuori dal campo.

Il programma è stato anche un primo uso nel campo dell’identificazione digitale portatile. Si tratta di un altro uso che molti sostenitori della blockchain vedono come un obiettivo primario per questa tecnologia.

La Blockchain è una delle soluzioni high-tech che l’UNHCR ha utilizzato per fornire assistenza più velocemente.

La velocità è essenziale nell’azione umanitaria. È inoltre essenziale fornire alle persone una gamma di opzioni per ricevere aiuti. Questo poiché una taglia unica non va bene per tutti“. ha affermato Karolina Lindholm Billing, rappresentante dell’UNHCR in Ucraina.

Con l’avvento della sua politica di interventi in contanti nel 2016, l’UNHCR ha iniziato a concentrarsi sull’invio di denaro direttamente ai rifugiati, che è preferito sia dai distributori che dai destinatari. Da allora, l’UNHCR ha erogato circa 5 miliardi di euro a 35 milioni di persone.

Il contante offre anche una scelta molto più ampia di opzioni di spesa rispetto ad altre forme di aiuto come la distribuzione di cibo. Inoltre consente ai rifugiati di portarlo non solo in giro per il proprio paese ma anche oltre confine.

Stiamo aiutando a far arrivare i fondi nelle mani di coloro che ne hanno bisogno. Lo facciamo in modo rapido, trasparente e senza bisogno di conti bancari o carte di credito o di debito” ha affermato Denelle Dixon, CEO e direttore esecutivo della Stellar Development Foundation.

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