Sovraffollamento, cattiva alimentazione e servizi igienici inadeguati: il carcere di SBF

Il giudice teme un rischio di fuga e nega a Sam Bankman-Fried la libertà su cauzione: l’ex CEO di FTX rimarrà dietro le sbarre per settimane.

Il giudice ha negato a Sam Bankman-Fried la libertà su cauzione durante un’udienza in tribunale alle Bahamas, e rimarrà dietro le sbarre per settimane.

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Bankman-Fried ha detto al giudice che intende combattere qualsiasi tentativo di estradarlo. Questo significa che potrebbero esserci ulteriori ritardi nel tentativo di riportarlo sul suolo americano. Facciamo chiarezza.

Sam Bankman-Fried, niente libertà su cauzione: rimarrà dietro le sbarre 

Un giudice ha concluso che il fondatore di FTX è a rischio di fuga. Bankman-Fried affronterà una serie di accuse penali negli Stati Uniti, e azioni di contrasto civile da parte di SEC e CFTC.

L’avvocato di SBF aveva proposto di fissare la cauzione a $250.000 – una somma che è più del doppio del patrimonio netto dichiarato dall’imprenditore di criptovalute. Inoltre l’ex miliardario indosserebbe un tag elettronico per 30 anni.

Il suo team legale sostiene che il trentenne aveva bisogno di assumere regolarmente farmaci per l’ADHD, la depressione e le allergie, aggiungendo che era fondamentale attenersi a una dieta vegana.

Ma il magistrato capo Joyann Ferguson-Pratt ha dichiarato:

Non sono convinto che ci sia una condizione che potrei porre a Samuel Bankman-Fried per soddisfare tutte le parti, a causa del suo accesso a finanze sostanziali“.

Il tribunale delle Bahamas ha confermato che l’udienza si terrà l’8 febbraio.

L’ex amministratore delegato ha detto al giudice che intende combattere qualsiasi tentativo di estradarlo. Questo significa che potrebbero esserci ulteriori ritardi negli sforzi per portarlo sul suolo americano.

SBF attualmente si trova nella struttura del Dipartimento dei servizi penitenziari delle Bahamas, altrimenti nota come Fox Hill.

Nel 2020, un rapporto di funzionari statunitensi affermava che questa prigione soffriva di “sovraffollamento, cattiva alimentazione, servizi igienici inadeguati, scarsa ventilazione e cure mediche inadeguate“.

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