Le persone che si costituiscono parte lesa sostengono che il prestatore di criptovaute Nexo ha congelato i loro conti dopo che hanno cercato di prelevare dalla piattaforma le proprie risorse digitali nel 2020.
Presso l’Alta Corte di Londra, un gruppo di investitori ha citato in giudizio il prestatore di criptovaluta Nexo sulla base del fatto che la società ha impedito loro di ritirare più di 126 milioni di dollari in criptovaluta, secondo un recente rapporto.
Quando i tre investitori hanno cercato di spostare i loro beni fuori dalla piattaforma, secondo il cugino Shane Morton e i fratelli Jason e Owen Morton, Nexo avrebbe congelato i loro conti.
I Morton affermano di essere stati costretti a restituire alla società il token nativo di Nexo per un valore di milioni di dollari a un prezzo scontato dopo essere stati minacciati di non poter ritirare la loro criptovaluta. Tutti e tre avevano enormi quantità di criptovaluta nativa di Nexo, Nexo Token. Oltre al token nativo detenevano sulla piattaforma altre criptovalute del valore di decine di milioni di dollari. Tra questi Bitcoin, Pax Gold e Stellar, depositati nel loro conto presso l’exchange.
Il prestatore di criptovalute Nexo risponde ai reclami
A seguito della causa intentata nell’ottobre di quest’anno nonostante gli incidenti avvenuti tra marzo 2020 e ottobre 2020. Nexo ha risposto definendola “opportunistica”.
Secondo Nexo, tutte le transazioni, inclusa la vendita dei token Nexo, sono state effettuate in buona fede. Supportate da documenti e accettate come definitive dai ricorrenti al momento dell’esecuzione.
Nexo ha aggiunto quanto segue:
“I ricorrenti hanno rimosso tutte le loro risorse dalla piattaforma Nexo dopo aver realizzato notevoli profitti scambiando i loro token Nexo.”
Un colpo alla reputazione di Nexo?
La londinese Nexo si è precedentemente posizionata come pioniera in termini di trasparenza. Sostenendo poi che tutte le risorse detenute sulle sue piattaforme sono più che “pienamente supportate”.
L’exchange e prestatore di criptovalute afferma di avere cinque milioni di utenti. Oltre che negli ultimi cinque anni ha elaborato transazioni per un totale di oltre 130 miliardi di dollari.
La causa dell’Alta Corte sostiene che Nexo abbia infranto i termini del loro accordo con gli investitori di criptovaluta imponendo limiti di prelievo “su misura” sui loro conti. La causa sostiene inoltre che gli investitori sono stati costretti a vendere i loro token Nexo a un valore inferiore al valore di mercato.