UK e USA in guerra aperta contro l’inflazione fuori controllo, cosa si rischia adesso

La Banca d’Inghilterra ha preso la decisione sorprendente di passare al quantitative easing per tenere sotto i livelli di guardia e mitigare gli effetti dell’inflazione fuori controllo che asta attanagliando il mondo intero.

Il Regno Unito soffre di una crisi macroeconomica tra le peggiori degli ultimi decenni e le mosse estreme per salvare l’economia del Paese iniziano a destare qualche preoccupazione agli altri attori di mercato.

Di conseguenza, la banca centrale del Regno Unito ha deciso di passare al quantitative easing. Ha deciso di acquistare obbligazioni a lunga scadenza per evitare un imminente crollo dei gilt. Ora la Fed sta rispondendo alla decisione della sua controparte inglese di fare un pivot.

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Raphael Bostic, CEO e Presidente della Fed di Atlanta, ha rivelato che la Fed continuerà la sua posizione da falco. Afferma che sosterrà almeno un altro aumento di 150 pb prima della fine dell’anno.

Altri due incontri del FOMC si terranno presso la Fed prima della fine dell’anno. Il primo appuntamento è previsto per il 2 novembre mentre il secondo si terrà il 14 dicembre. Il FOMC è l’organo di politica monetaria della Federal Reserve

Marcia indietro della Fed?

Le banche centrali delle economie di tutto il modno sono responsabili del contenimento di fenomeni economici insoliti e che possono destabilizzare i fragili equilibri dei mercati finanziari moderni. Le autorità della Federal Reserve degli Stati Uniti (FED) hanno preso una posizione da falco e si sono impegnati in un inasprimento quantitativo per frenare l’inflazione. Per risolvere la crisi monetaria del Regno Unito, tuttavia, la Bank of Englad è passata al quantitative easing.

L’investitore americano Stanley Druckenmiller ritiene che la Banca d’Inghilterra stia commettendo un terribile errore facendo perno durante un periodo di inflazione.

Bostic ha rivelato che i funzionari monetari internazionali non sono scoordinati. Afferma che la Fed è in una conversazione continua con la sua controparte inglese. Il funzionario della Fed ha notato che i tassi di inflazione sono ancora troppo alti. Sosterrà almeno un aumento di 75 punti base a novembre, seguito da un aumento di 50 punti base a dicembre.

A questo punto la recessione è sul serio inevitabile?

Nonostante la sua posizione da falco, Bostic continua a sperare in un atterraggio morbido per l’immediato futuro. Crede che la recessione negli Stati Uniti non sia una conclusione scontata. Anche una crescita inferiore alle attese e un mercato del lavoro più razionale possono essere un segnale di un calo dei livelli di inflazione.

Tuttavia, Druckenmiller afferma che l’approccio aggressivo della Fed rende probabile che l’economia affronterà un duro atterraggio nel 2023.

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