Dal Giappone una nuova regolamentazione cripto per fermare la fuga delle start up

Per disincentivare le startup emergenti del paese dal migrare fuori dal paese, il Giappone sta progettando di lanciare presto nuove regole fiscali riguardo bitcoin e criptovalute.

L’agenzia di servizi finanziari del paese e il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria riesamineranno il metodo di tassazione aziendale per le risorse crittografiche.

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Le nuove norme mirano a ridurre l’onere normativo per le imprese di nuova costituzione nello spazio. Nel complesso, il paese prevede di riformare le norme fiscali che riguardano bitcoin e critpovalute entro il 2023.

Uno degli obiettivi delle autorità giapponesi è di certo quello di disincentivare le più promettenti start-up dal cercare migliori condizioni di lavoro oltreoceano.

La leadership in Giappone supporta una regolamentazione più semplice e snella

Il primo ministro giapponese Fushio Kishida ha suggerito che elencare le criptovalute in Giappone potrebbe essere molto più semplice nel giugno di quest’anno. Di conseguenza, la Japan Virtual and Crypto Assets Exchange Association (JVCEA) ha deciso di semplificare il processo di quotazione. Entro la fine dell’anno si prevedeva che fosse pronta una decisione definitiva in merito. Con le riforme dell’imposta sulle società per le criptovalute in atto per il 2023, la nazione potrebbe finire per essere molto più benevola per l’ecosistema.

Il governo tasserà esclusivamente i guadagni delle vendite in base alle nuove normative fiscali sulle criptovalute che entreranno in vigore nel 2023. L’obiettivo è evitare di ostacolare l’espansione delle startup e impedire alle imprese di lasciare la nazione alla ricerca di consizioni migliori altrove.

La Financial Services Agency e altri stanno cercando un nuovo approccio che esenta le criptovalute di proprietà delle società che le emettono dalla valutazione di mercato alla fine del periodo e le tasserebbe solo quando i guadagni vengono realizzati attraverso le vendite.

Legge attuale: Tasse determinate dal valore di mercato

Le aziende sono obbligate a pagare le tasse sui guadagni non realizzati nell’ambito dell’attuale sistema di tassazione delle criptovalute. Ciò è considerato dai più un vero e proprio abuso. Oltre che un incentivo a mantenere le dimensioni aziendali ridotte e non investire in innovazione.

Ciò è in contrasto con la tassazione sui soli profitti realizzati nell’ambito delle revisioni fiscali del 2023 per le criptovalute in Giappone. Gli utili non realizzati sono soggetti a tassazione ai sensi del codice fiscale esistente poiché gli interessi della società sono tassati in base al valore di mercato. Di conseguenza, le imprese sono costrette a lasciare il paese e sopportare un enorme onere finanziario.

Qualora il paese trovi una soluzione più equa e gestibile per chi opera con asset volatili come le criptovalute, sicuramente il grande gruppo di nuove imprese e start up nel settore cripto potrà dara in tutta serenità un contributo fiscale, senza avere una spada di Damocle che pende sulle loro teste.

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