Il rapporto lascia a bocca aperta: “L’adozione delle criptovalute toccherà il miliardo di utenti”

In un rapporto intitolato “Cosa riserva il futuro per gli Exchange di criptovalute?” si evince quanto la classe di asset digitali crittografici non sia che solamente agli inizi. 

Il rapporto è stato pubblicato da Boston Consulting Group, Bitget e Foresight Ventures  per evidenziare e valutare lo sviluppo di questo settore emergente negli ultimi anni.

Nonostante quindi i recenti bruschi ribassi dei prezzi, il rapporto ha voluto sottolineare la crescita a lungo termine delle risorse digitali crittografiche. Il settore ha registrato un’enorme crescita anche solo osservando gli ultimi cinque anni. Rispetto al 2017, quando Bitcoin, Ethereum e altre criptovalute significative hanno raggiunto i loro massimi storici precedenti, l’intero panorama del settore ha visto una crescita e un’espansione impensabili.

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Nel 2017 esistevano solo 800 applicazioni basate su criptovalute. Queste sono aumentate di oltre dieci volte nell’ultimo lustro, raggiungendo e sorpassando oggi le 10.000. Gli asset crittografici, inoltre, sono ora largamente supportate da un significativo aumento del capitale istituzionale che ora rappresenta il 68% di tutto il volume degli scambi nel mercato delle criptovalute 

Il rapporto che getta una boccata d’aria per il settore cripto

Dal rapporto in questione si legge:

“I prezzi delle criptovalute stimolano l’interesse, che stimola pensieri e attività, che stimola l’innovazione. Il boom dell’ICO (Initial Coin Offering) del 2017 ha portato all’ascesa degli scambi di criptovaluta che attualmente dominano il mercato.”

Il rapporto afferma che l’industria delle criptovalute è ancora nelle prime fasi di adozione. Solo lo 0,3% della ricchezza personale è stato investito in risorse digitali, rispetto a un investimento del 25% in risorse tradizionali come le azioni. 

“C’è spazio per la crescita, come indicato dalla penetrazione relativamente superficiale. Con una partecipazione media di circa $ 18.000 tra i proprietari di criptovalute, il Nord America è la regione con il più alto livello di investimento, rappresentando lo 0,4% di tutta la ricchezza personale”.

Il rapporto prevede inoltre che il numero di proprietari e utilizzatori di criptovalute potrebbe raggiungere 1 miliardo entro il 2030. Ammesso che la classe di asset emergente si sviluppi lungo una traiettoria simile a quella mostrata dall’espansione dell’uso Internet. In questi termini, l’adozione degli asset digitali è paragonabile a quella di Internet nel 1998.

La partita degli istituzionali

Le istituzioni stanno adottando le criptovalute, ma in modo iniquo, secondo Boston Consulting Group (BCG).

Come accennato in precedenza, il rapporto afferma che l’interesse istituzionale per le criptovalute è aumentato. Gli hedge fund e le società di capitali di rischio, al contrario di fondi pensione, banche e società, sono stati i più desiderosi di entrare nel mercato.

Entro il 2021, le criptovalute in gestione (AUM) presso gli hedge fund e le società di venture capital erano vicine ai 70 miliardi di dollari, rispetto a 2,5 miliardi di dollari per banche e imprese. 4 miliardi di dollari sono invece rappresentati dai fondi governativi e 1 miliardo di dollari per i fondi pensione.

Il potenziale di pareggio a lungo termine di questi investimenti è suggerito dal trend, che punta al rialzo. 

Verso il miliardo di utenti attivi nel settore

Il rapporto sosteneva anche:

“Prevediamo che le allocazioni continueranno ad aumentare. Inoltre, una categoria crescente di fondi nativi delle criptovalute (come Paradigm e Hashed) sta guadagnando popolarità. I tradizionali fondi di private equity sono sempre più ottimisti riguardo alle criptovalute.”

Secondo Tony Cheng, General Partner di Foresight Ventures e Head of Corporate Development di Bitget, il settore emergente delle criptovalute e delle applicazioni pratiche della tecnologia blockchain ha il potenziale per continuare ad agire come forza dirompente in una varietà di settori.

“Negli ultimi anni, il mercato delle criptovalute ha fatto progressi assolutamente degni di Nora. Poiché sono in fase di sviluppo nuovi casi d’uso di Web3 e i flussi istituzionali stanno aumentando la loro allocazione a questa nuova classe di attività. Abbiamo assistito a una notevole maturità del mercato.” Conclude il rapporto.

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