Polygon annuncia zkEVM, per una scalabilità totale di Ethereum!

Polygon ha rivelato oggi il tanto atteso aggiornamento zkEVM che lo rende 100% compatibile con EVM, Ethereum Vitrual Machine, adottato una strategia unica che lo rende un grande soluzione di scalabilità per Ethereum.

Nonostante Polygon mostri un logo esagonale, l’ambizioso progetto conta già ben sette team indipendenti che lavorano per sviluppare una rete di prodotti e servizi connessi.

Hermez, Zero e Miden, tre di questi team al lavoro, hanno collaborato allo sviluppo di zkEVM, un rollup basato su prove a zero-knowledge che raggiunge adesso una vera equivalenza con la macchina virtuale (EVM) di Ethereum.

polygon matic zkEVM
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Di conseguenza, gli sviluppatori possono ora contare sugli stessi robusti strumenti di sviluppo nell’ecosistema, esattamente come hanno sempre fatto sulla mainnet di Ethereum, per distribuire le applicazioni create in Solidity, il linguaggio smart contract di Ethereum.

Cosa è EVM, la Virtual Machine di Ethereum

Per come è stata ideata la sua architettura, ogni nodo Ethereum ha un componente virtuale chiamato Ethereum Virtual Machine (EVM) che può eseguire il bytecode del contratto. Tipicamente, i linguaggi di alto livello come Solidity vengono utilizzati per creare smart contract, che vengono poi tradotti in bytecode EVM.

In realtà, le macchine virtuali stabiliscono quello che è il confine tra la macchina e il codice in esecuzione. Lo sviluppo della portabilità del software e la garanzia che le applicazioni siano isolate l’una dall’altra e dal loro host dipendono proprio da questo livello.

Il protocollo Ethereum e il generatore di consenso del sistema Ethereum dipendono entrambi direttamente dall’EVM. Chiunque può caricare codice in un particolare ecosistema dove l’esito dell’esecuzione può essere verificato ed è sempre deterministico, consentendo in questo modo una gestione continua, sicura e con buone prestazioni degli smart contract.

Gli sviluppatori scrivono programmi in Java, un linguaggio popolare per la creazione di software, e quindi vanno poi a compilare quei programmi in bytecode.

Bytecode è un codice di programma che è stato compilato dal codice sorgente di alto livello, in un codice di basso livello progettato per essere letto da un software interpreter. Questo può di conseguenza essere eseguito da una macchina virtuale (come una Java Virtual Machine, JVM) o ulteriormente compilato nel codice della macchina, così fa poter essere poi riconosciuto dal processore.

Successivamente, la JVM esegue questi bytecode caricati. La specifica JVM garantisce l’interoperabilità del programma tra varie implementazioni.

La stessa strategia è utilizzata da Ethereum, ma Solidity è un linguaggio degli smart contract differente da quanto visto poc’anzi. L’EVM (Ethereum Virtual Machine), che gira su una varietà di piattaforme hardware, eseguirà quindi questi contratti una volta che sono stati convertiti in bytecode e caricati sulla blockchain.

La testnet zkEVM di Polygon

A breve assiteremo al lancio di una testnet zkEVM, come annunciato dal team di Hermez nella stessa conferenza di un anno fa. Questo grazie all’azione intrapresa mercoledì alla Ethereum Community Conference di Parigi.

Nelle sue osservazioni la scorsa settimana durante lo spazio Twitter settimanale del gruppo #PolygonTuesdays, Jordi Baylina, responsabile tecnico di Polygon Hermez, ha dichiarato: “Posso parlare in termini personali, ma questo è stato il progetto della mia vita”. Ridimensionare blockchain ed Ethereum è una balena bianca per sviluppatori e community almeno dal 2015, se non prima.

I rollup basati su zero-knowledge proofs mostrano una serie di vantaggi sotanziali rispetto ai rollup ottimistici, come Optimism e Arbitrum, i due più grandi per TVL, valore totale bloccato, che sono già operativi da tempo.

Più transazioni di livello 2 sono combinate in una da rollup zero-knowledge, che scelgono Ethereum come prova di validità. I rollup zero-knowledge sono molto più veloci e scalabili, nonostante siano a più alta intensità di calcolo.

A differenza di altre soluzioni simili, in questo caso è richiesto solo Ethereum stesso, secondo Sandeep Nailwal di Polygon. Il quale ha affermato su Twitter che parliamo proprio di ciò che rende Ethereum quasi tecnicamente o teoricamente infinitamente scalabile. Ha poi affermato, a riprova di quanto sostenuto, che: “Sono presenti effetti di rete. Ha programmatori. Sai che possiamo portare Web3 al livello successivo di crescita perché ha utenti”.

Gli altri aggiornamenti circa Polygon zkEVM

Altre iniziative, come Scroll e zkSync di Matter Lab, stanno lavorando su rollup zero knowledge compatibili con EVM o equivalenti a EVM. Ma Polygon ha un vantaggio finanziario significativo grazie al suo incremento di ben 450 milioni di dollari a febbraio.

Secondo il co-fondatore di Polygon Mihailo Bjelic, unA testnet chiusa di zkEVM dell’azienda dovrebbe essere disponibile in due settimane. Con una testnet pubblica permissionless  che seguirà poche settimane dopo la prima. Entro la fine dell’anno inoltre, il prodotto finito dovrebbe essere disponibile sulla rete principale di Ethereum. Importanti applicazioni Web3 come Uniswap hanno già fatto sapere che intendono essere implementate su zkEVM.

Le gas fee potrebbero essere ulteriormente ridotte in futuro, con la corretta configurazione della disponibilità dei dati off chain, secondo Bjelic.

Le chain di rollup sovrane previste da Polygon Avail

L’utilizzo di una soluzione di disponibilità dei dati Off Chain, come Polygon Avail, potrebbe comportare incrementi di efficienza potenzialmente significativi anche se zkEVM è a tutti gli effetti “un vero e proprio rollup vecchia scuola”, secondo Bjelic.

In contrasto con il monolitico Ethereum di oggi, nel quale esecuzione, disponibilità dei dati e regolamento avvengono tutti sullo stesso livello, Avail è una nuovissima blockchain che si concentra sulla disponibilità dei dati e si inserisce in un framework di scalabilità noto come “modulare”.

Secondo Anurag Arjun, leader di Avail, la memorizzazione dei dati delle chiamate di Ethereum rappresenta tra il 70% e l’85% del costo totale dell’operatività della rete.

Ha detto: “Quel componente può passare pressochè per intero a Avail, “per esempio.

Se ciò dovesse accadere, non farebbe altro che trasformare zkEVM in ciò che conosciamo come validium.

Se poi la sicurezza può essere in ogni caso mantenuta, tutti vogliono naturalmente commissioni di transazione più basse, secondo Arjun. “Ogni rollup, secondo me, avrà sia una versione rollup che una validium, almeno secondo quello che è il mio modesto parere sulla questione”

ZkEVM è un probabile candidato per sostituire la chain proof-of-stake Polygon. QUlla chain è stato il primo tentativo dell’azienda di ridimensionare Ethereum e si tratta di una sidechain allineata a Ethereum che utilizza il token MATIC.

Questo è molto probabilmente l’obiettivo finale, secondo Bjelic.

La migrazione dell’intera catena del proof-of-stake in una futura iterazione di zkEVM è in fase di sviluppo da un team di Polygon, senza però che sia stato necessario, al momento, il coinvolgimento di utenti o sviluppatori di dApp. Ma siamo ancora a un anno o giù di lì da una soluzione del genere.

“Polygon è un ecosistema multichain. Prevediamo che migliaia di altre reti di questo tipo saranno costruite su Ethereum, ha affermato Nailwal. Volendo anche sottolineare di nuovo, come è giusto che sia, la natura open source di tutte le iniziative di sviluppo dell’azienda. 

“Per essere sicura, la crittografia deve essere aperta… Tutto ciò che creiamo sarà open source e di pubblico dominio ed è a beneficio di tutti.”

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