Polkadot: la governance sta cambiando radicalmente, ma non senza problemi

Gavin Wood, fondatore di Polkadot ed ex CTO di Ethereum, ha affermato che stanno arrivando importanti aggiornamenti alla governance alla base dell’ecosistema e della sua chain gemella sperimentale Kusama.

Come annunciato durante la conferenza Polkadot Decoded, l’aggiornamento Gov2 sostituirà i “cittadini di prima classe” dell’attuale Consiglio e Comitato tecnico di Polkadot con una “Polkadot Fellowship”. Il cambiamento è mirato a consentire una partecipazione molto più ampia al processo di governance.

Diventare un membro candidato della Fellowship sarà “facile come effettuare un piccolo deposito”, ha affermato il team di Polkadot, aggiungendo che il nuovo sistema potrebbe consentire a decine di migliaia di tokenholder di partecipare alla governance.

Polkadot proposta votazione

I membri della Fellowship possono avviare e partecipare a tutti i referendum desiderati con il nuovo sistema. Ai membri vengono assegnate classifiche che rappresentano la loro esperienza e allineamento con gli interessi dell’ecosistema Polkadot.

Audit del codice

Wood ha notato che il codice Gov2 è attualmente sottoposto al suo audit professionale finale. Dopo di che verrà lanciato “in tempi brevi” su Kusama.

Polkadot è una rete blockchain che viene considerata di livello 0. Ossia fornisce sicurezza condivisa per le blockchain di livello 1 lanciate su di essa chiamate parachain. Il token DOT nativo di Polkadot è attualmente all’undicesimo posto nella classifica degli asset crittografici cona la più grande capitalizzazione di mercato. La market cap attuale di Polkadot ammonta infatti a circa $ 7,65 miliardi, secondo i dati di CoinGecko.

Le parachain sono blockchain costruite utilizzando il suo framework substrato nativo e godono della sicurezza offerta dalla vasta rete di staking di Polkadot. La rete Polkadot al momento è classificata come la quarta rete Proof of Stake più grande con una capitale in staking di circa 4.26 miliardi di dollari, secondo Staking Rewards.

Il potere decisionale di Polkadot era troppo centralizzato

Wood ha criticato il potere decisionale centralizzato delle attuali strutture di governance di Polkadot. L’ampliamento dell’ambito della partecipazione alla governance proteggerà anche da una possibile ingerenza nel consiglio ristretto e del comitato tecnico agli interessi delle autorità o di altre entità.

Il team ha notato che le sue strutture esistenti hanno portato a un sistema in cui solamente una piccola parte di proposte è considerata in modo approfondito dal Consiglio e dal Comitato tecnico. Le richiesta della community sono infatti quelle di poter consentire la presa in esame di molte più idee diverse avanzate dalla più ampia comunità di Polkadot.

Mark Monfort dello studio web3 venture NotCentralised ha dichiarato a The Defiant che il drammatico capovolgimento dei processi di governance di Polkadot potrebbe creare nuove sfide per il progetto in futuro. 

“Qualsiasi mossa per responsabilizzare più elettori è sempre benvenuta, ma sarà interessante vedere come questa entrerà poi nella pratica. Chiudere un buco in uno spazio che si muove velocemente come web3 ha dimostrato che può aprire al contempo delle falle in altre aree”, ha poi aggiunto.

Le lacune ancora da risolvere nella governance di Polkadot

In una recente apparizione su The Defiant Podcast, Hasu, consulente strategico di Lido e responsabile della strategia di Flashbots, ha avanzato alcune osservazioni non banali. L’esperto ha cioè avvertito delle lacune associate ad un affidamento agli interessi ampi e “populisti” dei tokenholder per la governance.

“Molte organizzazioni nel settore delle criptovalute vengono microgestite dai loro tokenholder”, ha affermato Hasu. “Questo è completamente non praticabile. Potresti costruire un iPhone progettandolo da un comitato di azionisti? Penso che la risposta sia molto probabilmente “no”.

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