Fisco, ecco quanto guadagna lo stato dai nostri errori sui pagamenti

In Italia l’evasione fiscale rappresenta “un vero e proprio macigno sullo stomaco” per l’economia nazionale e la finanza pubblica. Le perdite dovute all’evasione fiscale sono stimate in 110 miliardi di euro annui fino al 2015 (Relazione fiscale e contributiva 2015). Si stima, infatti, che il 56,3% dei cittadini aventi diritto non pagano le tasse o non pagano quanto dovuto. Ma sarebbe bene capire che il nostro Paese non è solo “vittima sacrificale”. Andiamo a capire insieme quanto incassa lo Stato dagli errori o dalle mancanze dei contribuenti, in termini di sanzioni, ritardi, omissioni. E non è cosa da poco.

Dalle fonti dei dati dell’Istat e dell’Agenzia delle Entrate, emerge un quadro drammatico della situazione italiana.

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Agenzia delle Entrate: con gli errori dei contribuenti non sono solo lacrime

Nel 1981 l’evasione fiscale in Italia era di circa 28 miliardi di euro, pari a 7 –8% del PIL, e nel 2015 tale quota è salita tra il 16,3 e il 17,5% del PIL, per un totale che oscilla tra i 255 e i 275 miliardi di euro di imponibile sottratto al fisco, con forti ripercussioni sul disavanzo pubblico e il conseguente debito pubblico, che pone l’Italia al primo posto tra i Paesi europei e OCSE per evasione fiscale. (Il Fisco in tal senso non perdona)

Il diritto tributario italiano si basa esclusivamente su fonti scritte sia a livello nazionale che comunitario. Tra le varie fonti scritte del diritto, la Costituzione italiana è considerata una fonte primaria del diritto. Stabilisce le regole che sono direttamente applicabili e le regole di base che regolano l’approvazione delle leggi fiscali.

Il diritto tributario dell’UE è applicabile anche in Italia. I giudici italiani applicano la legge nel rispetto del diritto dell’UE e della giurisprudenza della Corte di giustizia europea.

L’Agenzia delle Entrate è l’autorità pubblica preposta all’esecuzione di tutti i tributi, competente quindi per l’emissione degli avvisi di accertamento e per sanzioni emesse in merito ad errori o mancanti pagamenti.

Ebbene non sono solo “dolori” per lo Stato o non è solo caccia alle streghe nei confronti degli evasori. I motivi per sorridere il Fisco li ha e come. Solo 2021 lo Stato ha incassato 5,2 miliardi di euro dalle dichiarazioni dei redditi compilate in modo errato dai contribuenti. Si tratta del 38% del bottino totale del recupero dell’evasione fiscale dello scorso anno, che ammontava a 13,8 miliardi. Una cifra enorme, che deriva dai controlli automatizzati sugli oltre 40 milioni di dichiarazioni dei redditi.

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