Addio all’Inpgi, ecco cosa accadrà con la la pensione dei giornalisti

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale assorbirà l’Inpgi per evitare ulteriori indebitamenti di un istituto in declino

pensione giornalisti
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Addio quindi all’Istituto nazionale che garantiva la pensione alla classe dei giornalisti ma gli ultimi anni sono stati fatali per una cassa previdenziale ormai al collasso.

La questione adesso è che i privilegi di cui godevano i giornalisti iscritti all’Inpgi, cioè a giornalisti di carta stampata e di televisione, adesso sono insufficienti dal punto di vista del corrispettivo di contributi versati.

L’Inps gestirà la pensione dei giornalisti

Dall’1 luglio di quest’anno, a seguito della legge di bilancio 2022, la funzione di previdenza sociale precedentemente svolta dall’Inpgi adesso passerà per le mani dell’Inps.

In questo modo tutti i giornalisti saranno automaticamente iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Anche i trattamenti pensionistici diretti e le posizioni assicurative saranno spostate direttamente al nuovo fondo Inps.

Attraverso il messaggio numero 1886 del 4 maggio 2022, l’Inps informa tutti gli interessati che il servizio online per l’invio delle domande di pensione è stato aggiornato ed è quindi già operativo.

La questione dei privilegi dei giornalisti iscritti all’Inpgi si traduce in un aumento del 20% del valore della pensione erogata a parità di contributi versati. Lo stesso Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, si è dimostrato preoccupato dal fatto che questo 20% in più delle pensioni dei giornalisti andrà inevitabilmente a ricadere sulla contribuzione generale dell’Inps.

Precedentemente, i vari vertici dell’Inpgi avevano invece affermato che l’aumento del 20% da erogare da parte dell’Inps non sarebbe stato un grosso problema e che sarebbe stato facilmente gestito dall’istituto.

Ricordiamo che l’Inpgi era l’ente previdenziale, impositore ed esattore, integrato nel sistema pensionistico obbligatorio italiano il quale eseguiva gli stessi compiti dell’Inps ma che avendo dei regolamenti diversi in materia di versamento di contributi ha scatenato il polverone di cui sopra.

Inevitabilmente i costi di un aumento non previsto del 20% nell’erogazione di pensioni che hanno versato meno contributi andrà ad incidere con il fondo dell’istituto stesso, ma allo stesso tempo pare impensabile dover adeguare le pensioni dei giornalisti ai versamenti Inps per questione legate ad una cattiva gestione del Paese.

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