Questa star di Bollywood ha pagato $120.000 in tasse dopo aver venduto una collezione di NFT

Tasse salatissime per Amitabh Bachchan: La collezione NFT della Star di Bollywood ha battuto i record di vendite in India.

Amitabh Bachchan è stato il primo attore indiano ad abbracciare gli NFT. La sua collezione ha battuto record di vendite, ma è stato messo sotto osservazione dai funzionari delle tasse.

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L’attore ha pagato oltre $131.000 di tasse come parte di un’indagine sulle sue vendite NFT. Il 79enne, leggenda della televisione e del cinema indiano, ha dovuto affrontare il controllo dei funzionari delle tasse durante un’asta nello scorso anno.

L’attore di Bollywood e le tasse sugli NFT: ecco cos’è successo

Nel novembre 2021, la collezione NFT di Bachchan ha generato entrate per oltre $917.000.

In India vi è una tassa integrata su beni e servizi del 18%, che vale anche per la vendita di token non fungibili.

Bachchan ha risolto la questione dopo essere stato avvisato dalla Direzione generale dei beni e servizi di intelligence fiscale. Tuttavia l’indagine continua.

La gamma di NFT della star includeva un’interpretazione del Madhushala, una famosa serie di poesie scritte da suo padre.

Sono stati offerti anche ai fan poster e immagini digitali attraverso l’asta su BeyondLife.club.

Bachchan è stato il primo attore indiano ad abbracciare le risorse digitali. Secondo quanto riferito la sua vendita ha infranto i record per la vendita di NFT più profittevole di sempre in India.

L’attore ha detto che la vendita è stato un “momento di orgoglio” che apre la strada alle altre star per interagire con i loro fan in modi nuovi. Ha dichiarato:

In questo mondo digitalizzato, gli NFT hanno aperto un nuovo regno di opportunità per interagire meglio con i fan. L’asta di successo dei miei NFT, alcuni dei momenti più preziosi e personali della mia vita e carriera, sono stati ben accolti dai miei sostenitori“.

Diverse celebrità hanno seguito l’esempio, tra cui l’attore di Bollywood Salman Khan e la star del cricket Zaheer Khan.

L’India e le tasse

Il numero delle indagini in India su investitori che possiedono o scambiano criptovalute ed NFT è in aumento.

Il ministro delle finanze Nirmala Sitharaman ha presentato proposte in parlamento per la tassazione delle risorse digitali.

Entro la fine dell’anno, tutti i guadagni derivanti da criptovaluta saranno soggetti a una tassa del 30%, mettendo le risorse digitali nella fascia più alta del paese. Anche gli airdrop ed i launchpad di monete ed NFT rientrano in questa categoria.

Su ogni transazione crittografica verrà imposta anche una tassa dell’1%, una misura che potrebbe ridurre drasticamente il volume degli scambi nel paese.

Il fondatore di Zerodha, Nithin Kamath, ha previsto che i volumi di scambio di criptovalute in India “cadranno da un dirupo” quando questa misura verrà implementata. Questo perché consumerebbe sostanzialmente il capitale dell’investitore.

Il governo ha confermato che queste tasse non potranno essere compensate con altre spese aziendali.

Il nuovo regime fiscale

Il nuovo regime fiscale è stato inizialmente accolto favorevolmente dagli exchange di criptovalute indiani. Questa mossa è stata interpretata come un segnale che il paese non avrebbe vietato le risorse digitali come Bitcoin. Ma Sitharaman ha chiaramente avvertito che queste regole non devono essere viste come una legalizzazione delle criptovalute.

Alcune delle nuove misure sembrano progettate per dissuadere gli investitori dall’effettuare transazioni crittografiche. Una tassa sul prelievo dell’1% è di fatto proibitiva per i trader speculativi.

Secondo CoinDesk, i leader di alcuni exchange di criptovalute indiani stanno valutando se contestare il regime fiscale del governo alla Corte Suprema.

Due anni fa, la più alta corte del paese ha annullato un controverso divieto della Reserve Bank of India, che impediva alle istituzioni finanziarie di facilitare i pagamenti relativi alle criptovalute.

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