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Truffe

Le criptovalute sono una truffa, statene alla larga!

Le criptovalute non sono uno schema piramidale. Appartieni alla schiera di coloro che non vedono l’ora di dire “te lo avevo detto”? Leggi qui.

Bitcoin e le criptovalute in generale sono state chiamate in molti modi dispregiativi diversi. Parole spesso utilizzate in questo senso sono “Schema Ponzi“, “truffa“, “scam“, “bolla speculativa” oppure qualcosa che ha a che fare con i tulipani di centenaria memoria.

L’intenzione è sempre la stessa: sventare l’ascesa delle criptovalute per dire “te lo avevo detto“. Nel migliore dei casi etichettarla come un colpo di fortuna, o nel peggiore come una truffa che minaccia il sistema finanziario globale e l’egemonia del dollaro USA.

Questa domanda non passerà mai di moda.

Fin da quando Bitcoin ha avuto un valore significativo. In pace ed in guerra. Nella buona e nella cattiva sorte. Ancora di più in tempi di tumulto, in cui i prezzi da capogiro fanno assomigliare l’impero a un castello di carte in bilico invece che a un impero conquistatore di tutto, costruito da un’orda di spartani e amazzoni dalla mano di diamante.

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“Le criptovalute sono uno schema piramidale?”

Non mancano di certo i tradizionali detrattori della finanza decentralizzata pronti ad invaderci il buon umore con un inequivocabile “Sì!”, nonostante le recenti bizzarre pubblicità del Superbowl.

Warren Buffett e Charlie Munger di Berkshire Hathaway, hanno definito Bitcoin e criptovalute rispettivamente “veleno per topi” e “malattia venerea” negli ultimi tempi (quest’ultima, la scorsa settimana).

Nel frattempo, l’economista “Dr Doom” Nouriel Roubini e il gold bug Peter Schiff scendono in campo muniti di guantoni in stile WWE scontrandosi con i “moonboys” che stanno proclamando l’era della blockchain come la seconda venuta di Neo per liberarci dalle catene del sistema finanziario globale disfunzionale e sempre più distopico.

Se solo fosse semplice rispondere solo con “OK Boomer” e incolpare il Canada per aver posto fine alla democrazia così come la conosciamo.

Ma sto divagando.

La domanda da 100.000 dollari è la seguente: Qual è la definizione di schema piramidale? La definizione comune se sufficientemente allargata, può comprendere anche l’euro o il dollaro USA, anch’essi privi di valore intrinseco, e operanti sulla base della sola fede. Di fatto sono solo pezzi di carta senza valore sottostante.
La vera domanda importante da considerare è un’altra.

Le criptovalute saranno in grado di ascendere alla più rara delle categorie, ovvero quella delle cose di scarsa utilità che conservano ancora valore su scale temporali lunghe, come valute legali o metalli preziosi?

Per fornire in definitiva una valutazione equa, è meglio prima esaminare sia lo schema piramidale che il suo hard fork, lo schema Ponzi, nonché le qualità che le criptovalute condividono oppure no con entrambi.

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Schema Ponzi: ecco cos’è

Lo schema Ponzi, termine spesso erroneamente attribuito alle criptovalute, è un meccanismo truffaldino utilizzato per depredare gli investitori di qualche risorsa, attirandoli con la promessa di rendimenti straordinari. Il termine deriva dal truffatore italo-americano Charles Ponzi, che negli anni ’20 ingannava gli investitori inconsapevoli a Boston con la famosa truffa dei francobolli che prometteva un profitto del 50% entro 45 giorni.

Questo tipo di truffa, che prima di Ponzi era chiamato “robbing Peter to pay Paul”, si basa sul pagamento degli iniziali investitori con i fondi generati dai nuovi investitori. Se tutti decidessero di incassare nello stesso momento, il sistema collasserebbe, poiché non c’è alcun investimento reale in uno schema Ponzi.

In tempi contemporanei il più grande schema ponzi è stato quello attuato da Bernie Madoff, che ha rovinato la vita a molti malcapitati investitori.

Gli schemi Ponzi hanno una serie di marchi di fabbrica, tra cui:

Discrezione sospetta

Un tipico schema Ponzi, è come un iceberg. Nel caso di Madoff, ad esempio, i suoi investitori credevano di essere coinvolti in azioni blue-chip attraverso una serie di tecniche di investimento, come contratti futures e opzioni put. Dopo essere stato scoperto, Madoff ha ammesso di non aver effettuato alcun investimento dall’inizio degli anni ’90. Per tenere in piedi la baracca è stato costretto a fabbricare un’enorme quantità di scartoffie per i suoi oltre 4.500 investitori, con conseguenti dichiarazioni dei redditi fraudolente.

Quando si tratta di criptovalute, la questione cambia. Tutte le transazioni registrate sulla blockchain sono facilmente accessibili a chiunque in maniera trasparente. Questo è stato chiaro fin dall’inizio, a partire da Satoshi e la sua rete Bitcoin. Sebbene ci siano molti progetti di criptovalute privi di trasparenza, la natura della tecnologia blockchain garantisce trasparenza a coloro che operano in buona fede.

Difficoltà a fare Cash Out (incassare)

Dal momento che i fondi “investiti” in uno schema Ponzi non sono stati effettivamente collocati in un asset, è della massima importanza per il truffatore che il malcapitato non incassi. MAI! Se gli investitori lo facessero, il gioco finirebbe presto.

Nel caso dell’innominabile Bernard L. Madoff, è stata sapientemente coltivata una percezione di esclusività. Madoff è stato veramente bravo a dominare questo problema durante i suoi molti decenni di criminalità. Ma nella maggior parte degli schemi Ponzi, fortunatamente questo problema viene alla luce subito.

Le criptovalute non hanno questo problema, a meno che un investitore non abbia investito i propri fondi in un token scam. Pertanto si consiglia sempre di studiare i progetti ed i team prima di investire.

Quando acquisti una vera criptovaluta, puoi venderla in qualsiasi momento con pochi clic. Non dovrai interagire personalmente con nessun truffatore sudato che ti supplica di HODLare ancora un po’. Certo, è vero che se tutti vendessero un determinato token nello stesso momento il prezzo crollerebbe, ma questo si potrebbe dire di qualsiasi investimento.

Rendimenti elevati e garantiti

Se una cosa è troppo bella per essere vera, molto probabilmente non è vera. Uno schema Ponzi di solito è caratterizzato da rendimenti imbattibili.

Charles Ponzi promise un ROI del del 50% in 45 giorni, in netto contrasto con l’interesse annuo del 5% offerto dalle banche dell’epoca. Madoff ha mantenuto un rendimento più credibile, ad un tasso medio annuo di circa il 10%. A quel tempo, uno dei fondi di Madoff ha registrato guadagni del 5,6%, mentre l’S&P 500 crollò del 38% a causa della crisi finanziaria.

Nel mondo degli investimenti in criptovalute si può guadagnare una fortuna dall’oggi al domani. Ma la si può anche perdere altrettanto velocemente. Non esiste un analogo per il gestore di fondi che tradisce una responsabilità fiduciaria nei confronti dei propri clienti non investendo il capitale.

Il denaro entra ed esce continuamente dai progetti cripto, ed è tutto visibile sulla blockchain. Non c’è nulla di intrinseco nelle criptovalute che agevoli ad agire in malafede, seppure è un settore in cui le truffe si annidano facilmente. I truffatori stanno semplicemente approfittando del caos della fase iniziale caratteristico di qualsiasi campo nuovo e dinamico, ed in cui manca una regolamentazione definitiva.

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Published by
Elia Cancelli

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