Reddito di Cittadinanza, quando una vincita al gioco fa scattare “le manette”

I beneficiari del Reddito di Cittadinanza devono stare molto attenti a come spendono i soldi della carta. Ma non solo. Una vincita al gioco può diventare un vero e proprio “reato”.

Il Reddito di Cittadinanza è una misura a contrasto della povertà che viene quotidianamente discussa. Spuntano ogni giorno “furbetti” che in qualche modo eludono i controlli e ottengono la PostePay con i soldi. Vi è proprio una divisione, sia a livello plitico che sociale, tra chi sostiene l’efficacia del benefit e chi invece lo demonizza. Tutto per colpa di taluni delinquenti che frodano lo Stato.

vincita al gioco

In realtà il Reddito di Cittadinanza di per sé è stato concepito in maniera efficace. Ha permesso e permette ogni giorno a tante famiglie di affrontare un momento di difficoltà. Chi sostiene che chi percepisce il Reddito stia “sul divano a non far niente” forse non si è mai trovato “con le chiappe a terra”. Ed è una cosa che può capitare a chiunque. Certo, di per sé il Reddito non basta. Dopo 18 mesi termina e non è detto che venga rinnovato. E a ragione. Chi viene aiutato deve anche dimostrare di darsi da fare, per quanto può, per migliorare il proprio status economico.

Ecco perché sono previsti eventuali colloqui con gli Assistenti Sociali e il Comune di appartenenza del richiedente. Ecco perché si deve dimostrare di cercare attivamente lavoro. O di frequentare qualche corso di formazione. Ed ecco perché bisogna dichiarare tempestivamente qualsiasi cambiamento nella situazione economica familiare.

La vincita al gioco, quando può diventare una “tagliola” per l’RDC

Giocare d’azzardo, per chi prende il Reddito di Cittadinanza, non è certo vietato. A patto che ovviamente si utilizzino altri soldi non provenienti dalla ricarica. Il problema sorge in caso di vincita. Qualsiasi sia la somma, ovviamente parliamo di cifre importanti e non di 20€ al Gratta e Vinci per intenderci, bisogna aggiornare la documentazione inerente allo stato economico. Perché le normative prevedono che l’importo erogato dall’INPS può essere ricalcolato, in base proprio alla situazione reddituale del momento.

Entrando nello specifico, sappiamo che chi non effettua suddette comunicazioni entro i termini stabiliti, commette un vero reato. Tra le varie regole previste dal Reddito di Cittadinanza, è previsto che: “chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio, rende o utilizza documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero omette informazioni dovute.

Chi non rispetta queste norme, va incontro persino all’arresto e alla reclusione in carcere, per un periodo variabile dai 2 ai 6 anni. Un altro caso per cui si va incontro a reato è, appunto, quello delle variazioni del reddito, che possono dunque accadere a seguito di una vincita al gioco.

L’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se provenienti da attività irregolari, nonché di altre informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio.” In questo caso la pena prevista arriva alla reclusione da 1 a 3 anni.

Attenzione dunque: prendere il Reddito di Cittadinanza è un diritto previsto dalla Legge, ma è altrettanto doveroso rispettarla la Legge, e agire di conseguenza. Il rischio, oltre al carcere, è proprio l’interruzione del beneficio e il ritiro immediato della carta dove venivano versati gli assegni mensili.

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