Corrieri “vittime” insieme agli anziani: chi si sta approfittando di loro?

Corrieri “vittime” loro malgrado, insieme ad un’altra categoria di cittadini, gli anziani. Ma chi sta tramando alle loro spalle? Ecco fin dove arrivano i danni.

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I Corrieri appartengono a una categoria di lavoratori forse un po’ troppo “svalutati”. Nel senso che siamo talmente bene abituati a ricevere i nostri oggetti a casa che forse non pensiamo a quanta fatica c’è dietro. Torniamo un passettino indietro, quando ai tempi di Pandemia gli ordini online schizzarono alle stelle. Migliaia di lavoratori dettero il massimo per accontentare le richieste. I furgoni dei Corrieri attraversavano l’Italia da Nord a Sud per garantire non solo la consegna di scarpe e abbigliamento, ma anche strumenti essenziali per vivere, cibo compreso. E forse qualcuno ricorderà anche che per qualche tempo sono stati i soli (o quasi) ad animare le nostre strade.

Fare il Corriere è un lavoro faticoso, impegnativo, e anche un po’ stressante. Certo, come in tutti gli ambienti probabilmente esistono lavoratori un po’ meno “efficienti e cordiali”, ma in linea generale possiamo affermare che un Corriere, spesso, ci ha salvato la vita. Ecco perché a sapere cosa sta succedendo viene una grande rabbia. I Corrieri sono “vittime”, loro malgrado, insieme a molte altre persone, soprattutto anziani. Ma cosa sta succedendo? Ecco l’ennesima, triste, realtà.

L’inganno dei criminali

Si stanno verificando una marea di tentativi di truffa a danno dei cittadini. I malviventi sanno bene che esiste una categoria di persone con cui “vincono ancora più facile”: gli anziani. E quando qualche tipo di imbroglio viene scoperto, ne inventano mille altri. Ultimamente utilizzano la figura del Corriere per ingannare poveri cittadini in avanti con gli anni. Ecco come agiscono.

I primi passi verso l’affondo del tranello si svolgono in segreto, analizzando le abitudini delle vittime predestinate. I criminali osservano, sia fisicamente che virtualmente, la quotidianità degli anziani. Se hanno dei nipoti, se ricevono corrispondenza. Ecco che dopo un po’ scatta la trappola. Si fingono Corrieri e suonano alla porta dell’ignara persona. Dicono di dover consegnare l’ultimo acquisto effettuato dalla nipote, figlio o parente. Magari sono anche riusciti a scoprirne il nome e/o l’aspetto fisico.

La vittima apre ovviamente la porta, con quella fiducia che si ripone, giustamente, in un lavoratore come il corriere. A questo punto, però, il malvivente chiede soldi – tanti soldi – all’anziano, raccontano improbabili storie. “Non è arrivato il pagamento”, “c’è una tassa da pagare”, “il pacco arriva dalla Cina e c’è la Dogana”, e cose simili. Arrivano a chiedere migliaia di Euro. Qualcuno ha i contanti, altri mettono in mano a questi criminali persino orologi e gioielli di famiglia. Certi di aver risolto un problema al figlio o parente.

Corrieri “vittime” dei criminali

In un contesto come questo, oltre al deplorevole inganno che viene perpetrato alle persone, anche la figura di un lavoratore come il Corriere subisce un danno. Perché dopo eventi del genere, le persone hanno paura. E a ragione, purtroppo. Si rischia di non aprire più la porta a nessuno, di vivere la vita “dietro ad uno spioncino”. Certo, le consegne possono avvenire lo stesso, non c’è bisogno di offrire un caffè ad ogni persona che si avvicina alle nostre case.

Ma pensiamoci bene: per molti anziani, un sorriso e un “buongiorno” spesso rappresentano l’unico contatto umano in un’esistenza un po’ triste, vissuta con l’abbandono da parte dei parenti che hanno “troppo da fare”. E anche chi non è anziano, se non promuove quei buoni sentimenti come un ringraziamento sincero, un augurio o una stretta di mano, rischia di vivere in modo davvero povero. Ecco perché questi crimini andrebbero puniti ancora più severamente. Non creano “solo” danni economici, ma ancora peggio, danni ai sentimenti.

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