Covid, contaminazione fraudolenta nell’acqua del rubinetto: che succede?

Covid, la presenza del virus nell’acqua è solamente una delle novità che emerge dalle indagini. Ma non è quello che sembra.

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Il Covid da ormai troppo tempo ha preso sempre più spazio nella vita quotidiana. Non solo come problema di salute, ma anche come incubo perenne. Questo per via di una politica che ha reso, di fatto, la vita molto difficile sotto tanti aspetti. Tra chiusure, fallimenti, “minacce” più o meno velate, continui richiami vaccinali e chi più ne ha più ne metta, forse si sono evitati dei morti ma sicuramente si è resa impossibile la vita dei vivi.

In questo contesto, basta solamente sentire la parola “Covid” che sale l’ansia. E a ragione, visti i danni psicologici che la gestione della pandemia ha causato alle persone di tutto il mondo. Non c’è da stupirsi, dunque, che indagini sempre più approfondite andrebbero a cercare il malefico virus anche nelle tubature dell’acqua. Il fatto è che, almeno a questo giro, non è il Governo ad essere il “mandante”. Vediamo di capire cosa sta succedendo nelle case degli italiani e a cosa prestare molta attenzione.

Covid nell’acqua del rubinetto

Sono stati segnalati dei casi, al momento in Emilia Romagna, di personale che si spaccia come tecnico del Comune e che vuole entrare in casa per fare dei controlli. Secondo alcune dichiarazioni, questi fantomatici tecnici asseriscono di voler certificare la presenza o meno del virus nell’acqua del rubinetto.

Dotati di tute come quelle che ci hanno abituato a vedere ai TG, impauriscono le persone e chiedono loro di effettuare determinate azioni al fine di agevolare le “indagini”. In qualche altro caso, invece, i truffatori – perché è di questo che si tratta – si sono presentati in giacca e cravatta, tentando così di acquisire più autorevolezza di fronte alle ignare vittime.

Il punto è che qualche anziano c’è cascato, e per “far bonificare” l’acqua all’ipotetico tecnico ha sborsato anche qualche centinaio di Euro. Altre persone invece, fortunatamente, hanno annusato l’inganno e hanno prontamente chiamato il 112. In questo modo è venuta a galla quella che è la truffa del momento. E naturalmente sono i soggetti più deboli, come gli anziani, che ne fanno le spese. Esattamente come per altre forme di truffa.

Come difendersi dai falsi tecnici anti-covid

In un mondo in cui i malintenzionati sfruttano le paure delle persone, è necessario saper individuare in tempo i tentativi di frode. Non è facile, soprattutto per chi è abituato alla cordialità e alla gentilezza. Si può dare ascolto al proprio istinto, però, e chiamare immediatamente i soccorsi in caso di minimo sospetto. Ancora meglio sarebbe non far mai entrare in casa nessuno: se sono veri tecnici del Comune, o persone oneste, attenderanno con pazienza l’arrivo dei Carabinieri.

È proprio il Comandante dell’Arma Di Caprio che, prendendo a spunto la truffa del Covid nell’acqua, avverte: “Questo è un classico esempio della tecnica usata dai truffatori, come succede per i messaggi fasulli sul cellulare. Il nostro consiglio è sempre quello di valutare bene chi si presenta alla porta: spesso i malviventi usano parti di divise mescolate con capi e indumenti civili classici, questo è un primo segnale che può allarmare”.

E aggiunge: “I delinquenti in molti casi raccontano storie poco credibili, perché se c’è un problema con la banca o con la pensione si viene contattati tramite lettera, mentre nessuno verrà mai a suonare alla porta di casa”. In conclusione, purtroppo è bene non fidarsi mai di nessuno che bussa alla porta. Meglio inventare una scusa, declinare qualsiasi invito e recarsi appena possibile a verificare di persona se ciò che è stato propinato appartiene a verità.

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