
Il contratto, l’accordo insomma di comodato d’uso gratuito si può dire abbia riscosso nel nostro paese, negli ultimi anni un successo non indifferente. Disciplinato dall’art.1308 del codice civile prevede di fatto la “consegna” di un bene immobile o immobile per uso limitato a titolo completamente gratuito. Scendendo nei dettagli tecnici, in quelle che sono le caratteristiche vere e proprie di questo tipo di accordo possiamo considerare una serie di fattori che nello specifico rendono questa modalità stessa di accordo per certi versi unica nel suo genere.
Vantaggi e svantaggi di questo eventuale tipo di accordo chiaramente sono da prendere in considerazione dagli stessi soggetti che vanno a chiarire e certificare una simile modalità di intesa. Generalmente troviamo simili tipologie di contratto in accordi stipulati tra parenti o comunque tra persone in qualche modo molto legate, ma no sempre può essere cosi. Simili modalità di intesa, per l’appunto, possono essere generate anche da situazioni particolari e dalla presenza di altri accordi che in qualche modo possono giustificare quello a titolo gratuito.
Comodato d’uso gratuito, solida realtà: quali caratteristiche specifiche evidenzia un simile accordo
Il testo dell’articolo che andiamo a considerare quando parliamo di comodato d’uso gratuito recita quanto segue: “ il comodato d’uso è un contratto gratuito. Attraverso di esso, il comodante concede al comodatario l’uso, limitato nel tempo di un determinato bene mobile o immobile”. Questo tipo di accordo può essere di fatto raggiunto nella forme scritta e verbale da due soggetti definiti “comodante” che presta il bene in comodato ed “comodatario”, colui che riceve il bene in comodato. I vantaggi che da un simile accordo possono essere innescati riguardano ad esempio la possibilità di godere di una quota ridotta dell’Imu e la possibilità di ottenere determinate detrazioni, oltre che una di una serie di agevolazioni come ad esempio quelle riguardanti le ristrutturazioni edilizie.
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Generalmente questo tipo di contratto non necessità di registrazione obbligatoria, salvo i casi in cui si faccia riferimento a beni immobili. La natura stessa dell’accordo ha inoltre durata limitata, prevede insomma in ogni caso la restituzione del bene. Procedere alla registrazione di tale contratto è operazione molto semplice. E’ necessario infatti presentare presso l’Agenzia delle entrate l’apposito modello 69. Il tutto in duplice copia, oltre alla ricevuta dei pagamenti di imposta di registro ed eventualmente di bollo. Per quanto riguarda poi la registrazione del contratto di comodato d’uso per beni immobili bisogna tenere bene presenti le seguenti scadenze in merito alla stessa operazione.
- Entro 20 giorni dalla data dell’atto, se viene redatto in forma scritta;
- Nel giro di 30 giorni dalla data dell’atto, se viene redatto in forma notarile;
- Entro 60 giorni dalla data dell’atto, se viene redatto all’estero.
L’imposta di registro relativa al seguente contratto deve essere versata all’Agenzia delle entrate attraverso il modello F24. Il tutto, utilizzando i seguenti codici tributo: 1550, 1551, 1552, 1553, 1554. Inoltre va chiarita che esiste la possibilità del ravvedimento operoso nel caso di mancata registrazione del contratto, e nel caso di andare incontro a particolari sanzioni. Parliamo insomma di una delle tipologie di contratto preferite, se possibile dagli italiani. Una serie di vantaggi abbastanza conclamati possono quindi portare ad orientarsi in questo specifico modo.
Effettuare il tutto secondo le indicazioni previste dalla stessa legge, inoltre offre l’opportunità di non correre eventuali rischi in merito a potenziali sanzioni. Una modalità di accordo che può dirsi ormai una solida realtà nella nostra società.