Anche la Russia parla di ban per Bitcoin e crypto. Cosa aspettarsi adesso

La banca centrale della Russia ha pubblicato un rapporto giovedì nel quale intendeva vietare le criptovalute
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Nel corso di una conferenza stampa, il direttore del Dipartimento di stabilità finanziaria della Bank of Russia, Elizaveta Danilova, ha presentato un rapporto chiamato “Criptovalute: tendenze, rischi, misure“, nel quale veniva espresso un giudizio riguardo alla volatilità delle criptovalute e al suo uso in attività illecite come la frode.

Secondo il rapporto l’utilizzo di criptovalute potrebbe spingere le persone a ricercare il denaro al di fuori dell’economia nazionale, rischiando così di inficiarla dall’interno e inoltre di rendere troppo difficile il compito dell’ente regolatore riguardo le politiche monetarie del paese.

Russia vs Criptovalute

Nonostante la stessa Danilova abbia sottolineato il fatto che non intende vietare il possesso di criptovalute ai privati cittadini russi, la stessa ha comunque rimarcato l’urgenza riguardo un piano regolatore atto a vietare qualsivoglia azione legata alle criptovalute, dall’acquisto alla vendita.

Il rapporto suggerisce inoltre che il commercio di criptovalute possa rappresentare un serio rischio per la stabilità economica del paese e che dovrebbe essere fermato; nonostante il traffico di transazioni cripto in Russia sia “solo” di 5 miliardi di dollari l’anno, un numero che non preoccupa neppure la stessa banca. La banca però ammette che un controllo più invadente dovrebbe essere introdotto riguardo il divieto di pagamenti in cripto e che una punizione più severa per tutte quelle aziende e privati cittadini russi che vendono o comprano beni o servizi in criptovaluta.
Gli investitori istituzionali russi non dovrebbero essere autorizzati a investire in criptovalute e nessuna organizzazione o infrastruttura finanziaria russa dovrebbe essere usata per le transazioni di criptovalute.

Il mining sotto accusa

Oltre allo scambio di criptovaluta anche il mining non è visto di buon occhio in Russia. “Minando” si creano criptomonete che poi dovranno essere vendute o comprate e questo creerebbe domanda di altri servizi cripto e creerebbe “una spesa elettrica non produttiva, che mina l’approvvigionamento energetico degli edifici residenziali, delle infrastrutture sociali e degli edifici pubblici“.

La “soluzione ottimale”, sostiene infine il rapporto, sarebbe quella di vietare il mining di criptomonete in Russia.

I minatori hanno detto che la posizione non è stata una sorpresa. Il rapporto è una reiterazione della posizione esistente della banca, e la politica finale probabilmente includerà il contributo di altre parti interessate.

Roman Zabuga, direttore del servizio hosting di mining BitRiver, ha dichiarato che la probabilità di un divieto totale riguardo l’intero settore delle criptovalute è quantomeno “trascurabile“.

I pareri dagli insider

Più laconico è invece stato il commento del CEO di Compass Mining, Whit Gibbs, nel corso di un’intervista rilasciata a CoinDesk, il quale ha dichiarato che questo è il classico comportamento della banca centrale russa che “ribadisce il suo vecchio sentimento in vista della prossima formazione del gruppo di lavoro“.

Decisamente più preoccupato sembra Sergey Mendeleev, direttore esecutivo di una piattaforma di investimento cripto InDeFi, il quale crede che le “conseguenze saranno negative non solo per l’industria [cripto] ma per il nostro futuro, sarà un ulteriore ritardo della Russia nella tecnologia ancora più di quanto lo sia ora“.

Il rapporto della banca prevede di attuare un controllo molto rigido sulle transazioni di criptovaluta che avvengono all’interno del territorio russo, coordinandosi con gli altri Paesi per ottenere le informazioni necessarie sulle transazioni dei cittadini russi.

Migliorando l’attuale infrastruttura bancaria, la banca crede che in un futuro non troppo lontano si possa utilizzare il rublo digitale, la valuta digitale che si trova attualmente in lavorazione presso la banca centrale, in modo da soddisfare il bisogno di pagamenti rapidi ed economici da parte dei cittadini.

Persino il colosso Binance si è esposto riguardo la questione russa, esprimendo la speranza di una risoluzione più pacifica. “Accogliamo sempre con favore il dialogo su cripto e blockchain e speriamo che il rapporto consultivo avvii discussioni tra la Banca centrale della Russia e i rappresentanti del mercato delle criptovalute”.

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