Un report di Chainanalisys svela come l’utilizzo di Bitcoin e criptovalute per scopi illeciti stia notevolmente cambiando negli anni.
La tabella mostra tutte le attività sospette che hanno fatto uso della rete Blockchain per scopi criminali. Tenendo conto della nome del mondo crypto, ci si potrebbe stupire nel vedere che una piccolissima parte delle transazioni possono definirsi tali.
Possiamo anche notare come l’unico anno di spicco per tali attività (come da grafico) risulta essere stato l’anno 2019 con un 3.37 in punti percentuali, di contro, il migliore anno per la trasparenza della rete Blockchain è stato l’anno passato, ben una settimana fa circa, registrando un 0.15 in punti percentuale.
Questo è dovuto alla trasparenza delle transazioni che vengono effettuate sulla blockchain, a prescindere dall’indentità a cui possa essere legato un wallet, le transazioni in uscita o in entrata sono pubbliche, possono essere lette da chiunque conosca l’indirizzo, o semplicemente da una ricerca sullo scan della blockchain stessa
Secondo un nuovo rapporto di Chainalysis, una piattaforma di dati blockchain, attività illecite come il crimine informatico, il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo costituivano solo lo 0,15% di tutte le transazioni crittografiche condotte nel 2021.
Questo è un segno della crescente popolarità mainstream delle criptovalute e un rimprovero ai critici che affermano che la valuta digitale sono principalmente per compiere qualche crimine.
Una cosa importante però da notare è che il rapporto ha anche rilevato che il crimine crittografico è ai massimi storici in termini assoluti.
I dati mostrano quindi come il tasso di crescita delle attività legittime ha superato di gran lunga il tasso di crescita delle attività criminali, conclude Kim Grauer, direttore della ricerca presso Chainalysis, ad Axios.
L‘uso di criptovalute è aumentato vertiginosamente nel 2021. Il volume delle transazioni è salito a 15,8 trilioni di dollari rispetto ai 2,4 trilioni di dollari del 2020.
La crescita è dovuta, in parte, alla crescente popolarità della finanza decentralizzata, un termine che comprende tutte le attività simili a banche che si verificano sulla blockchain senza una banca, come il prestito di denaro.
Degno di nota: Chainalysis riconosce che i dati potrebbero cambiare con informazioni aggiuntive. L’anno scorso, ha riferito che l’attività illecita rappresentava lo 0,34% del volume delle transazioni crittografiche del 2020, ma ha rivisto quel numero verso l’alto allo 0,62%.
Una grande truffa può spostare l’ago: il numero del 2019 era un valore anomalo, ha affermato l’azienda, a causa dello “Schema PlusToken Ponzi“.
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