Eredità, come tutelarla? I creditori e gli aspetti che non tutti sanno

Come proteggere l’eredità, quali sono le tecniche a cui poter ricorrere? I creditori e i dettagli, ecco di cosa si tratta

Eredità, come tutelarla? I creditori e gli aspetti che non tutti sanno
Scrittura (fonte foto: Pixabay)

È un argomento di grande importanza, quello riguardante l’eredità, con molti che potrebbero chiedersi come proteggerla e tutelarla ove mai vi fosse la circostanza dei creditori: ecco di cosa si tratta e quali i dettagli in merito.

Nel caso in cui uno degli eredi avesse dei debiti, a subirne un pregiudizio sarebbero anche gli altri, con l’eredità che ancor prima di essere divisa, potrebbe venir pignorata con i singoli beni che la costituiscono, dai creditori, anche se ancora in comunione con gli altri coeredi.

Successivamente a tale atto, gli stessi potrebbero essere messi all’asta giudiziaria, e l’eventuale ricavato da tale operazione andrebbe per una parte a soddisfare le ragioni dei creditori, mentre un’altra andrebbe ai coeredi estranei al debito, secondo le quote rispettive.

A soffermarsi sulla tematica, nel proprio approfondimento, è laleggepertutti.it, che ha analizzato i modi e le situazioni in cui potrebbe essere necessaria la tutela dell’eredità.

Eredità e creditori, come tutelarla? I modi e di cosa si tratta

Una tematica di grande interesse e rilevanza, quella inerente l’eredità, come detto approfondita, rispetto ai creditori, da laleggepertutti.it, che si focalizza sui modi a cui si potrebbe ricorrere per proteggerla dal pignoramento nei confronti di uno dei coeredi.

Va ovviamente sottolineato che la legge ovviamente non permetterebbe mai una frode a danno di chi vanta un legittimo diritto, come nel caso dei creditori, sebbene per far valere i propri diritti, viene spiegato, occorre far ricorso al tribunale, un’azione a cui non tutti potrebbero essere disposti.

Si legge dunque che, secondo alcuni, si potrebbe tentare per poi, durante la causa, provare un accordo con la controparte. Laleggepertutti.it spiega che sarebbe la legge a dare agli eredi delle facoltà, si veda ad esempio la rinuncia all’eredità, per proteggere la propria eredità dei creditori, usate però in un altro modo. Ovvero, non permettere che i beni del defunto vado nel patrimonio dell’erede debitore e che quindi possano poi esser pignorati.

Tra i modi indicati per proteggere l’eredità dal pignoramento dei creditori di uno dei coeredi, vi è quello di convincere uno di questi a rinunciarvi, in tal modo egli non sarà erede e i beni non potranno essere pignorati, giacché non sono mai diventati di sua proprietà, si legge.

Tale operazione, che fa sì che gli altri coeredi ottengano una quota di eredità maggiore, vedrà poi la compensazione al rinunciatario in altro modo, come ad esempio il comodato d’uso gratuito su di un immobile, una rendita in denaro o altro ancora, si legge.

Laleggepertutti.it spiega che la legge permette al creditore di tutelarsi mediante l’azione revocatoria, il cui scopo è quello di rendere inefficace la rinuncia, cosicché gli stessi creditori possano pignorare la propria quota o i beni.

Si tratta, si legge, di un’opzione costosa e che richiede tempo, e che va esercitata in un lasso di tempo di 5 anni; il creditore dovrà dimostrare che l’erede non aveva altri bene utili al fini del pignoramento.

Eredità, rinuncia e revoca

Laleggepertutti.it spiega che l’accettazione dell’eredità è irrevocabile, a differenza della rinuncia. E proprio questa potrebbe essere una seconda modalità ai fini della tutela del pignoramento. Rinunciarvi in un primo momento, salvo revocare la rinuncia quando ad esempio i debiti sono andati in prescrizione o quando il creditore abbia rinunciato a far valere le proprie pretese.

Viene spiegato che è una circostanza che accadrebbe spesso quando l’erede si trova ad essere debitore rispetto al Fisco e ha avuto delle cartelle esattoriali.

Tuttavia, va sottolineano che la revoca è possibile soltanto nei casi in cui non siano decorsi più di 10 anni dall’apertura della successione, e quando l’eredità non sia stata già tutta assegnata.

Il creditore avrà modo di esercitare la propria tutela mediante l’azione revocatoria.

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Eredità, rinviare l’accettazione e l’estromissione dell’erede

Nel proprio approfondimento sul tema dell’eredità e sui modi circa la tutela, laleggepertutti.it spiega che il creditore non può esercitare il pignoramento prima che sia avvenuta l’accettazione.

L’erede potrebbe dunque decide di rinviare la rinuncia e accettarla in un secondo momento. L’accettazione della stessa può avvenire entro 10 anni, si legge, con i termini che si riducono nel caso in cui l’erede si trovi ad essere nel possesso dei beni ereditari. In tal caso, viene spiegato, entro 3 mesi dalla morte occorre fare l’inventario dei bei e nei seguenti 40 giorni fare la dichiarazione circa l’accettazione o meno dell’eredità.

La tutela da parte del creditore, si legge, può avvenire mediante la presentazione di un ricorso al tribunale e con la richiesta al giudice di assegnazione all’erede di un termine più breve circa l’accettazione o meno.

Laleggepertutti.it sottolinea che i figli, i coniugi e i genitori sono “eredi legittimari”, ovvero a loro spetta sempre una quota del patrimonio della persona scomparsa, anche qualora il testamento preveda diversamente, si legge. Qualora così non fosse disposto dal defunto, il testamento potrebbe essere impugnato con l’azione di riduzione, ovvero rivolta a far valere la lesione della legittima. Una opzione che va attuata entro un lasso di tempo di 10 anni dalla morte.

Se uno degli eredi legittimari avesse dei debiti, onde evitare il pignoramento dei beni, il testatore potrebbe optare per l‘esclusione dal testamento, con la persona in questione che – in accordo con il testatore, si legge, andrebbe a rinunciare all’azione di riduzione, ricevendo al contempo dei vantaggi altro tipo, come ad esempio quelli sopra citati.

Per quanto riguarda i creditori, la legge permette di tutelare i propri diritti mediante l’azione surrogatoria, entro 5 anni, si legge, che vedrebbe la sostituzione al soggetto diseredato e l’esercitare l’azione di lesione della legittima l posto suo. In questo modo, ad essere recuperata sarebbe la sua quota su cui andrebbe ad esercitarsi il pignoramento.

In ogni caso ed a prescindere da tutto, è opportuno ed importante rivolgersi agli esperti del settore e agli specialisti, così da poter informarsi ed approfondire le nozioni, i dettagli, le condizioni e le circostanze tanto in generale quanto nello specifico della propria situazione.

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