Bper: la banca nata per sostenere il ceto produttivo del Nord Est italiano

Bper, oggi Banca Popolare dell’Emilia Romagna: comincia da Modena la sua storia e la sua ascesa, nella seconda metà dell’ottocento.

Vi raccontiamo la storia di una banca italiana che affonda le sue radici ancora una volta nel passato. Un “passato italiano” da scoprire e da raccontare.

Un passato questa volta legato alla nascita di un istituto di credito “figlio legittimo” del nostro Nord Est Italiano, che fece del sostegno e del risparmio a quella classe media produttiva, che nella seconda metà dell’ottocento era il motore del nostro Paese, il suo leit motiv.

Bper, la storia: tutto ebbe inizio dalla Banca di Modena

Parliamo di quelle persone, di quei piccoli imprenditori, di quel ceto medio, che cominciavano a favorire il processo di industrializzazione di una Italia che gradualmente cambiava volto.

Vi raccontiamo della Bper, che nasce come Banca Popolare di Modena nel 1867, per volontà della locale Società Operaia di Mutuo Soccorso, per favorire appunto il risparmio e finanziare le iniziative economiche dei ceti popolari e produttivi.

Nel 1883 l’Assemblea Generale della Banca delibera la trasformazione in società cooperativa e nel 1890 viene riconosciuto a ciascun socio soltanto un voto in assemblea, a prescindere dal numero di azioni possedute.

Si tratta di due decisioni destinate a segnare in modo indelebile il percorso dell’Istituto, conformandolo a principi di partecipazione e democrazia economica che ancor oggi ne costituiscono l’essenza.

Nei decenni successivi la Banca accresce il numero delle proprie filiali anche al di fuori della città, diventando protagonista dello sviluppo economico del territorio. Ad esempio ci riferiamo alla costituzione dei Magazzini Generali, finanziamenti per la realizzazione di importanti opere pubbliche, finanziamenti all’Università.

Sostegno al ceto produttivo e alle micro imprese del Nord Est italiano

Oltre a tali interventi vale la pena citare il poderoso sostegno fornito alle micro-imprese che nel dopoguerra sorgono in provincia, grazie anche allo sviluppo dei primi villaggi artigianali.

All’inizio degli anni ‘70 avviene un significativo processo di espansione anche al di fuori dell’area modenese, attraverso l’aggregazione di numerosi istituti cooperativi locali. Vengono annesse realtà quali Banca Popolare di Castelfranco Emilia (1973), Banca Popolare Agricola Commerciale di Fabbrico (1975), Banca Popolare Cooperativa Consorziale di Castelnuovo di Sotto, Banca Cooperativa Valtarese e Banca popolare cooperativa Bedoniese (1979).

Il primo gennaio 1984 Banca Popolare di Modena si fonde con Banca Cooperativa di Bologna (fondata nel 1882), dando vita a Banca popolare dell’Emilia, con sede a Modena.

Tre anni più tardi, nel 1987, viene incorporata anche Banca Popolare di Cavezzo. Nel 1992 Banca popolare dell’Emilia incorpora Banca Popolare di Cesena (fondata nel 1873), assumendo la denominazione attuale di Banca popolare dell’Emilia Romagna.

Con gli anni Ottanta iniziò l’era quindi delle aggregazioni. Dal 1995 al 2013, non meno di 15 acquisizioni in tutta Italia hanno portato l’istituto a diventare uno dei maggiori gruppi del Paese, presente in 18 regioni con circa 2 milioni di clienti.

2016: si diventa spa

L’ultimo grande passo della storia di Bper Banca è nel 2016: la trasformazione in spa, votata dal 99,8% dei soci nell’Assemblea del 26 novembre di quell’anno. Un percorso che non ha portato a una perdita d’identità. «Negli anni la banca ha ricevuto e restituito una spinta costante al suo territorio: una relazione mai interrotta», spiegava alla stampa specializzata l’amministratore dell’epoca Alessandro Vandelli, che rilasciava queste dichiarazioni. «Crediamo di avere operato bene, rispettando proprio i valori che animarono nel 1867 un gruppo di cittadini modenesi nel progettare una banca in grado di agevolare il ricorso al credito rivolgendosi a un ambito sempre più vasto di fasce sociali. Ma l’impegno continua oggi ogni giorno».

Le celebrazioni per i 150 anni di storia

Da ricordare che l’Istituto modenese aveva celebrato nel 2017 i suoi 150 anni di storia.

Per festeggiare i suoi primi 150 anni, Bper Banca organizzò a Modena una tre giorni di eventi. Il programma ebbe inizio con la presentazione del libro “150 anni di valori”. Storia illustrata di Bper Banca a cura di Paolo Battaglia, composto da oltre mille immagini tratte dagli archivi interni dell’istituto e dall’archivio storico della Fondazione Fotografia di Modena, oltre ai documenti dell’archivio di Bper Banca, cassaforte della memoria di 150 anni di vita economica e sociale dell’Emilia Romagna e di tutt’Italia.

A seguire fu inaugurata nella Chiesa di San Carlo la mostra tratta dal libro e poi spettacoli, proiezioni, concerti, mostre, conferenze, tavole rotonde. L’ultimo evento vide la presenza di Angus Deaton, premio Nobel per l’economia nel 2015 e tra i maggiori studiosi viventi sulla povertà e la disuguaglianza.

Leit motiv di oggi: il risparmio

Lunedì 29 novembre 2021 viene presentato dall’istituto di credito il quarto quaderno relativo all’Archivio Storico di Bper Banca dal titolo “Oggi per domani. Breve storia del risparmio”. L’evento digitale di presentazione, con la regia di O-One, è aperto a tutti.

La pubblicazione raccoglie lo studio condotto da Chiara Pulini, che ripercorre le iniziative e i progetti che da sempre Bper Banca ha proposto per promuovere il risparmio, valore fondamentale per l’istituto.

Il risparmio è un tema che affonda le sue radici nell’origine stessa dell’allora Banca Popolare di Modena nel 1867 e tuttora è un obiettivo primario, come testimoniano i progetti per un’educazione finanziaria consapevole promossi dalla banca: «È la stessa Costituzione – dice Flavia Mazzarella, presidente di Bper – che all’articolo 47 sancisce la centralità del risparmio per lo sviluppo e il benessere della società. Per rispondere al meglio ai bisogni dei territori, Bper promuove progetti per raggiungere gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu».

Bper oggi: l’indice di solidità e l’utile netto

Il gruppo ha un TIER1 di oltre 14.7% e un utile netto di 358 milioni di euro. E’ considerata quindi una banca solida nel panorama italiano.

Il Gruppo BPER è oggi una realtà federale composta da 11 banche locali, ciascuna dotata di autonomia commerciale e ben radicata nei territori d’origine.

Tale assetto ha consentito di coniugare la vicinanza alla clientela tipica di istituti locali, con l’efficienza operativa, la qualità dei servizi e le economie di scala che solo una realtà di grandi dimensioni può garantire.

Composizione attuale di BPER dopo le acquisizioni degli ultimi anni

Attualmente il Gruppo BPER è composto dalle seguenti banche commerciali: Banca popolare dell’Emilia Romagna, Eurobanca del Trentino, Banca CRV, Banca Popolare di Ravenna, Banca Popolare di Aprilia, Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, Banca Popolare di Lanciano e Sulmona, Banca della Campania, Banca Popolare del Mezzogiorno, Banco di Sardegna, Banca di Sassari.

A queste si affiancano banche specializzate nel private e nel corporate banking, oltre a numerose società prodotto attive su assicurazioni, leasing, factoring, asset management e servizi.

Attraverso una fitta rete di partnership e partecipazioni, BPER assicura ai propri clienti un’efficace presenza nei paesi dell’Europa Centro-Orientale, grazie a numerosi “Italian Desk” operativi presso banche locali. Il Gruppo è inoltre presente con uffici di rappresentanza a Shanghai e Hong-Kong.

La nuova trasformazione, gli assorbimenti Ubi e le filiali attuali

Bper Banca ha riscattato nell’ultimo anno 616 ex filiali Ubi, coinvolte nell’acquisizione da Intesa Sanpaolo. La banca guidata da Carlo Messina infatti dopo il successo dell’Opa ha dovuto cedere all’istituto emiliano (in foto l’a.d. Alessandro Vandelli) tali sportelli per non superare la fetta di mercato consentita dalle norme Antitrust.

Ma come ha inciso tale cessione sui numero di Bper? Innanzitutto i clienti, passati da 2,7 a 4,1 milioni, con un notevole incremento del 51,9%.

Le filiali, visto l’aumento di 616 sportelli, sono passate da 1.229 a 1.715 con un rafforzamento del 39,5%.

Consiglio di amministrazione del gruppo Bper nel 2021

Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca è composto da 15 Consiglieri così come prescritto dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d’Italia in materia di governo societario, per le banche di maggiori dimensioni e complessità operativa quale è BPER.

Presidente – Flavia Mazzarella: Laureata con lode in Economia e Commercio presso l’Università “La Sapienza” di Roma nel 1982. Dopo la laurea inizia la sua carriera professionale prima come ricercatrice presso il CENSIS – Centro Nazionale di Ricerca per gli Studi Sociali, poi come analista dell’Ufficio Studi di Mediocredito Centrale e, successivamente, come funzionario presso Sviluppo Italia (già Comitato per l’imprenditorialità femminile).

Amministratore delegato – Piero Luigi Montani: Amministratore Delegato di BPER Banca S.p.A. da aprile 2021, dall’agosto 2021 ricopre anche la carica di Direttore Generale. Inizia la sua carriera professionale nel Credito Italiano ove ricopre ruoli di crescente responsabilità.

Ecco gli altri componenti del cda aggiornato ad aprile 2021. Elena Beccalli; Silvia Elisabetta Candini; Maria Elena Cappello; Cristiano Cincotti; Gianfranco Farre; Alessandro Robin Foti;  Flavia Mazzarella; Gianni Franco Papa; Marisa Pappalardo; Monica Pilloni; Alessandra Ruzzu.

I principali prodotti di investimento Bper

Ecco quelli che oggi in Bper sono i principali prodotti per di investimento sia per i risparmiatori che per le aziende.

  • Certificati di deposito.
  • Servizi di investimento.
  • Fondi e Sicav.
  • Gestioni di portafoglio.
  • Investimenti alternativi.
  • Piani di accumulo.
  • Prodotti assicurativi finanziari.
  • Trading.
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