Piano italiano per i fondi Ue: “Rivedere la distribuzione delle risorse”

Si va avanti nello stilare il piano per i fondi europei con il Recovery Plan che invoca un’accelerata da parte dell’esecutivo: ecco cosa sta accadendo.

recovery plan (web source)
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Chiudere il Recovery Plan in poco tempo per poter sperare di aver a disposizione i fondi dell’Unione Europea nei prossimi mesi. Questo l’obiettivo dell’esecutivo guidato da Draghi che ha di fronte però diverse difficoltà nello stilare il piano. Sono diverse le modifiche che serve apporre affinché il tutto possa essere perfetto.

Andiamo ad analizzare quindi il caso con le parole di Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Mef, che ha dato importanti delucidazioni in merito.

Maria Cecilia Guerra: “Serve ancora tempo”

maria cecilia guerra (web source)
maria cecilia guerra (web source)

Il sottosegretario al Mef spiega ai microfoni di TgCom24 come sia necessaria la revisione del Recovery Plan per un nuovo parametro che non era ancora noto. “Serve a riequilibrare la distribuzione delle risorse che deve tenere conto dell’andamento del Pil e quindi di quanto effettivamente hanno sofferto per l’epidemia le diverse economie. Sarà necessaria questa correzione“.

Le risorse ci sono però con 135 miliardi che arriveranno entro il 2022. Per quanto riguarda il Recovery c’è da rivedere il budget che riguarda la distribuzione delle somme che si era pensato. “Ridurre gli interventi in alcuni campi oppure selezionare in modo diverso i progetti. Dobbiamo progettare su un budget relativamente inferiore: così Maria Cecilia Guerra.

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Mef e Caso McKinsey

mckinsey (web source)
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“Dobbiamo progettare su un budget relativamente inferiore, sono risorse comunque importanti, abbiamo 135 miliardi da investire entro il 2022 e già questa è una sfida rilevante. Cercheremo di farcela nel modo migliore possibile e ciò aiuterà in modo significativo la nostra economia”: continua Guerra che non può che far riferimento al caso McKinsey.

Il contratto fatto alla società americana sarà pubblicato sul sito del Mef. “La multinazionale – spiega Guerra – mette a disposizione le sue competenze tecniche nella fase di confezionamento ai fini espositivi del programma, come per esempio si compongono graficamente le slide”. Una delucidazione doverosa per far chiarezza sul rapporto con l’agenzia McKinsey. Ad ogni modo la necessità di stilare un piano elaborato e soprattutto meticoloso per garantire un Recovery Plan adeguato. Fondamentale il Next Generation per rilanciare nuovi posti di lavoro nei settori più innovativi, sia in qualità del privato che pubblico.

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