Nuova Zelanda, sequestrati 4,3 milioni in criptovaluta provenienti dalla pirateria online

Le autorità della Nuova Zelanfa hanno sequestrato ad un uomo sospettato di pirateria online 4,3 milioni di dollari in criptovaluta. La polizia ha anche sequestrato ulteriori 700.000 dollari in fondi bancari. Il nome dell’uomo è Jaron David McIvor. Il sequestro segue un’indagine degli Stati Uniti sul presunto coinvolgimento dello stesso in un sito Web di pirateria online.

La società di elaborazione di pagamenti internazionali PayPal aveva inizialmente segnalato una serie di transazioni sospette, collegati successivamente a McIvor. La polizia ritiene che il sito Web di streaming illegale abbia generato circa 1,28 milioni di dollari. Il sospetto ha ricevuto denaro sui conti bancari da bonifici PayPal e Stripe.

Poiché i fondi sono stati ottenuti da un atto criminale, ossia la violazione del copyright, Keith Kay, capo dell’unità Waikato Asset Recovery, ha dichiarato che, una volta portati tali fondi in Nuova Zelanda, McIvor si è reso colpevole di riciclaggio di denaro. Il Criminal Proceeds Recovery Act richiede che se vi sono “fondati motivi” che un individuo ha tratto profitto da “attività criminali significative”, i beni devono essere congelati.

“L’introduzione in Nuova Zelanda di fondi ottenuti illecitamente costituisce riciclaggio di denaro e la polizia indagherà a fondo e limiterà le attività di coloro che intraprendono tale attività”, ha commentato Kay. Il detective ha aggiunto che altre persone dietro al sito web sono sotto inchiesta. I sospetti operano negli Stati Uniti, in Canada e in Vietnam.

Il sequestro di criptovaluta non è il primo del suo genere in Nuova Zelanda. Ci fu un altro caso che coinvolse uno spacciatore. Tuttavia, l’esempio recente è di gran lunga il più grande sequestro di criptovaluta mai avvenuto nella nazione.

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