Criptovalute, tornano le difficoltà: il segno meno la fa (di nuovo) da padrone

Sembrava che le cose stessero andando per il verso giusto, e invece ecco l’improvvisa inversione di tendenza che sta spegnendo gli entusiasmi: con la fine del mese di aprile, il mercato delle criptovalute sta tornando ad annaspare.

Nelle ultime ore il Bitcoin ha aperto a quota 93 miliardi, contro i 99 miliardi registrati solamente la settimana scorsa. Allo stato attuale un BTC vale 5,3 mila dollari, un valore decisamente in ribasso se si considera che una settimana fa i numeri erano ben altri; anche il volume di scambi giornaliero sta via via guardando al ribasso, con un valore che al momento è pari a 12,8 miliardi di dollari.

E da questa spirale non si salvano neppure le altre criptovalute, in quanto la tendenza ribassista sta coinvolgendo, oltre che il Bitcoin, anche Ethereum e Ripple, che seguono rispettivamente in seconda e terza posizione nella classifica elaborata da Coinmarketcap.

La moneta che fa capo a Tether ha perso il rapporto 1:1 che si era guadagnata nei confronti del dollaro. Un evento, questo, che era già accaduto nel recente passato, ed in particolare prima che avvenisse il rialzo di quasi il 50% tra marzo e aprile. La capitalizzazione di mercato di Tether ha quindi subito un contraccolpo rispetto alla scorsa settimana, anche se parliamo di una flessione non di grandissimo impatto: la quota di mercato di Tether è scesa da 2,9 miliardi a 2,8 miliardi, mentre il volume di scambi giornaliero è fermo a 10,5 miliardi.

Nonostante ciò, Tether continua a conservare un considerevole vantaggio sia su Stellar che su Cardano, le due criptovalute che chiudono la top 10 delle monete digitali con la più elevata capitalizzazione al mondo (Stellar ha una quota di mercato pari a 1,9 miliardi, mentre Cardano si assesta a 1,7 miliardi: entrambe hanno perso valore, in quanto in tutti e due i casi la capitalizzazione aveva superato la soglia dei 2 miliardi di dollari).

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