Criptovalute: il debutto con 69,3 milioni per Christie’s

Anche Christie’s esordisce nel mondo delle criptovalute con un debutto da vero e proprio record: investiti oltre 69 milioni di euro.

christie's (web source)
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Christie’s esordisce nel mondo delle criptovalute con un investimento di quasi 70 milioni di euro. Una cifra da primato. Le monete digitali sono infatti divenute il futuro ed in molti se ne stanno accorgendo nelle ultime settimane.

Tesla, l’azienda automobilista elettrica, è stata tra le più futuristiche mettendo sul piatto 1,5 miliardi di euro si è catapultata in questo nuovo e innovativo mercato. Ora ci troviamo di fronte ad un nuovo esempio, con Christie’s protagonista: scopriamo cosa sta accadendo partendo da un’opera di criptovalute.

Christie’s, un’opera d’arte a peso d’oro

christie's (web source)
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Opera completamente digitale: un collage di 5.000 immagini che sono state create in 14 anni, dal 2007 al 2001 in surreali disegni politici con Trump e Tse Tung accanto a personaggi di Topolino e Pokemon. L’opera realizzata da Beeple mette al centro paure e ossessioni della società. Il suo lavoro consiste nel rappresentare al giorno un’immagine postata in rete.

“E’ un leader della comunità artistica digitale: così un rappresentante di Christie’s che si è trovato a ‘concorrere‘ per questa pazzesca immagine digitale. Si tratta infatti di un’opera digitale di crypto art che per la prima volta veniva messa all’asta. Conclusasi si è portato Beeple il terzo artista vivente più valutato del mondo dopo Jeff Koons e David Hockney.

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L’opera digitale e l’investimento milionario

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Una rappresentazione digitale di oggetti fisici e della loro proprietà che utilizzano la blockchain per transazioni sicure e irreversibili che ne certificano l’autenticità, la titolarità e i passaggi di proprietà. In questo caso Christie’s l’acquirente si è assicurato per 69,3 milioni di dollari per l’opera intitolata ‘The Last 5000 Days’, un monumentale file Jpg di Beeple.

Si tratta per Christie’s della prima partecipazione ad un’asta senza componente fisica e la prima volta in 255 anni che sono state accettate puntate in Ethereum. L’offerta, il 25 febbraio con prezzo di partenza di appena cento dollari, l’opera ha visto volare la quotazioni grazie a una trentina di agguerriti collezionisti che nell’ultima mezz’ora hanno visto svettare le offerte da 15 milioni di dollari agli oltre 60 milioni finali.

Insomma, un investimento a dir poco oneroso per puntare con forza e con convinzione in un nuovo mercato che sta prendendo sempre più il volo.

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