Riuscirà l’Europa a battere la Cina nella corsa alla criptovaluta della banca centrale?

Secondo un rapporto, il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau, durante una conferenza finanziaria a Parigi, ha sollecitato l’istituto bancario centrale ad accelerare i suoi piani per quanto riguarda la criptovaluta.

Numerose nazioni stanno già lanciando il proprio CBDC (valute digitali della banca centrale), con la Cina più avanti di tutte. Il capo della Banque de France ha affermato: “Passare rapidamente all’emissione di un almeno un CBDC all’ingrosso offrirebbe enormi vantaggi, primo fra tutti la possibilità di essere in testa nel mondo per l’emissione della criptovaluta centrale. I benefici di avere un CBDC di riferimento sarebbero tanti”.

In questo momento, sembra essere una questione tra Cina ed Europa. Gli Stati Uniti, invece, sono per adesso al di fuori di questo contesto poiché rimangono in ostaggio della burocrazia e delle normative incoerenti.

Nel rapporto viene evidenziato come la Francia sia ansiosa di portare avanti il lavoro sulle criptovalute e, a breve, dovrebbe lanciare un invito a presentare progetti entro la fine del primo trimestre del 2020. “Le nostre azioni contribuiranno al lavoro dell’Eurosistema delle banche centrali europee”, ha affermato Villeroy de Galhau, “il quale dovrebbe far sì che la possibilità di un ‘e-euro’ sia uno dei suoi prossimi obiettivi”.

Anche il Giappone sta attualmente studiando la fattibilità di un cripto-yen emesso dallo stato, con la Thailandia nella stessa lunghezza d’onda.

Le banche centrali sono state spinte all’azione dalle ambizioni blockchain pubblicizzate dalla Cina e dal tentativo di Facebook di dominare le transazioni digitali. La Cina è una minaccia seria per gli attuali dominatori di valute come il dollaro USA, poiché un cripto-yuan darebbe alla valuta molta più liquidazione.

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