ATM di criptovalute sempre più diffusi: come funzionano

Ultimamente si stanno diffondendo sempre più gli ATM abilitati alla compravendita di criptovalute. Questo fenomeno, che seppur in modo diverso sta riguardando un po’ tutto il mondo, ha cominciato a prendere piede sul serio negli Stati Uniti e in Europa; nella sola Italia, per esempio, si contano 42 ATM abilitati, con la città di Milano che come c’era da aspettarsi è in cima alla classifica nostrana per numero di sportelli!

Per quanto su questo fronte le cose stiano migliorando sempre più, ci sono ancora degli aspetti su cui occorre lavorare per far andare a regime questi ATM: le commissioni per esempio continuano ad essere troppo elevate, tanto è vero che per ogni transazione, l’utente si ritrova a pagare anche l’8 o il 10% di fees!

In ogni caso, come dicevamo, la velocità di installazione di nuovi ATM è sotto gli occhi di tutti, con una brusca accelerata che è stata data proprio a partire dal 2018. Per quanto gli ATM abilitati alla compravendita di criptovalute siano ormai molti (se ne contano 4871 nel mondo), e per quanto di questi ne esistano varie tipologie, alla fine tutti sono accomunati da due opzioni di base: l’acquisto (buy) e il prelievo (withdraw).

Scegliendo l’opzione acquisto non si deve far altro che inserire il denaro contante in valuta fiat nell’apposito sportello e lasciare che la macchina lo converta in BTC. L’ammontare verrà quindi depositato sul portafoglio precedentemente settato dall’utente. Qualora il wallet non ci fosse ancora, ci sarebbe comunque la possibilità di avviare la procedura per crearne uno.

Per quanto riguarda il prelievo, invece, è sufficiente mostrare l’indirizzo del proprio wallet servendosi del lettore QR code presente sulla macchina; quindi si digita l’importo in BTC che si intende vendere e, in ultimo, si converte la somma in valuta fiat.

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